Matrice ortogonale
In matematica una matrice ortogonale è una matrice quadrata G la cui trasposta coincide con la sua inversa, cioè,
Una matrice quadrata reale è ortogonale se e solo se le sue colonne formano una base ortonormale di Rn per l'ordinario prodotto scalare. In effetti l'enunciato precedente non è che la rilettura della G GT = In. Leggendo similmente la GT G = In si ricava l'enunciato duale del precedente:
una matrice quadrata reale è ortogonale se e solo se le sue righe formano una base ortonormale di Rn per l'ordinario prodotto scalare.
Geometricamente, le matrici ortogonali descrivono le trasformazioni lineari di Rn che preservano angoli e lunghezze, come le rotazioni e le riflessioni.
Esse lasciano invariato il prodotto interno euclideo; infatti se G è ortogonale e x e y sono vettori in Rn, allora
Dalla definizione segue subito che l'inversa di ogni matrice ortogonale, cioè la sua trasposta, è anch'essa ortogonale.
Si vede facilmente che anche la matrice prodotto di due matrici ortogonali G e H è ortogonale: infatti
Il determinante di ogni matrice ortogonale è 1 o −1. Questo si può dimostrare come segue:
L'insieme di tutte le matrici ortogonali dove il determinante è 1 è un sottogruppo di O(n) di indice 2, chiamato gruppo ortogonale speciale e denotato SO(n).
Tutti gli autovalori di una matrice ortogonale, anche i complessi hanno valore assoluto 1. Autovettori relativi a differenti autovalori sono ortogonali.
Se Q è ortogonale, allora si può sempre trovare una matrice ortogonale P tale che
Le matrici R1,...,Rk corrispondono all' autovalore non reale di Q.
Se A è una arbitraria matrice di aspetto m × n di rango n (m ≥ n), possiamo sempre scrivere
L'analogo complesso delle matrici ortogonali sono le matrici unitarie.
Alle matrici ortogonali si può attribuire un secondo significato geometrico che si collega
alle rappresentazione matriciale delle algebre di Clifford.
Qui lo introduciamo in modo semplice attraverso un semplice esempio.
Per maggiori dettagli v. Rappresentazione delle algebre di Clifford.
I vettori di base canonici di R2 sono e1 = [1 0] e e2 =[0 1]
e per un generico vettore di questo piano cartesiano scriviamo
Consideriamo anche la seguente composizione di due di queste entità MV
(matriciali e vettoriali) A e B:
Matrici ortogonali e rappresentazione delle algebre di Clifford
La matrice ortogonale
rappresenta la riflessione rispetto alla bisettrice y=x, poichè scambia le due
componenti di ogni vettore piano:
La matrice ortogonale
rappresenta invece la riflessione rispetto all'asse x, poichè il punto [x y] ha come
immagine [x,−y].
Per i due prodotti di queste matrici si trova
Si tratta delle due rotazioni nel piano di π/2 e di −π/2, rotazioni opposte:
quindi le due matrici ''Ei anticommutano. In formule:
Consideriamo ora E1 ed E2 come
vettori di base del piano bidimensionale delle loro combinazioni lineari
In dettaglio si trova
Per il quadrato di una di queste entità MV in particolare
Si può quindi definire come prodotto interno di A e B la precedente composizione,
a meno della matrice unità I2.
Questo è lecito in quanto chiaramente si tratta di una forma bilineare simmetrica positiva.
Il prodotto interno di una entità MV con se stessa fornisce il quadrato della sua norma.
Dato che le entità base anticommutano vediamo che
- Sono matrici ortogonali
- Rappresentano vettori di base ortogonali in quanto matrici anticommutative.