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Moto proprio

Il moto proprio è il moto apparente di una stella sulla volta celeste, ed è causato dall'effettivo movimento della stella rispetto al Sole.

A prima vista le stelle sembrano essere in una posizione fissa rispetto alle altre, e le costellazioni di oggi sono le stesse di quarant'anni fa. Un'osservazione più accurata mostra che la forma delle costellazioni cambia molto lentamente, e che ogni stella si muove indipendentemente dalle altre. Il moto è visibile anche allo sguardo umano, ma solo prendendo in considerazione periodi di tempo di centinaia o migliaia di anni.

Questo movimento apparente, causato dalla differente velocità di rotazione della stella rispetto al Sole nel loro moto attorno al centro della galassia, è chiamato moto proprio. Si distingue dai moti impropri della stella, che influenzano le sue esatte coordinate ma non dipendono dal moto reale della stella. I moti impropri sono causati da una varietà di fattori, tra cui i moti della Terra (come la precessione degli equinozi, la nutazione e la sua rotazione attorno al Sole, che causa la parallasse), e dall'aberrazione della luce da parte dell'atmosfera.

Il moto proprio delle stelle è misurato in secondi d'arco per anno (il secondo d'arco è un'unità molto piccola per misurare gli angoli, corrispondente a 1/3600 di grado). La stella con il moto proprio più veloce è la Stella di Barnard, invisibile ad occhio nudo: si muove a 10,3 secondi d'arco all'anno. Per dare un'idea, significa che questa stella impiega 180 anni per spostarsi in cielo di una distanza pari al diametro del disco lunare. Quasi tutte le altre stelle si spostano molto più lentamente.

Il moto proprio deriva dal moto reale della stella rispetto al Sole, del quale rappresenta la componente proiettata sul piano tangente alla volta celeste in quel punto. L'eventuale componente di avvicinamento o allontanamento al Sole non può essere osservata in questo modo, perché non causa alcuno spostamento della posizione apparente della stella. Per osservare quest'ultima componente, si usano le tecniche della spettroscopia.

L'estrema lentezza del moto proprio deriva dall'enorme distanza a cui si trovano le altre stelle. Queste si muovono rispetto al Sole con velocità piuttosto elevate secondo gli usuali metri di riferimento: a volte decine di chilometri al secondo, corrispondenti a velocità di migliaia di chilometri all'ora. Questi moti veloci appaiono lentissimi a causa della distanza, come una montagna che appare muoversi lentamente a lato di un'auto che percorre un'autostrada a forte velocità.


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