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Valerio da Pos

Valerio da Pos (13 maggio 1740 - 1822)

Nato il 13 maggio del 1740, visse per gran parte della sua vita nella frazione di Carfon di Canale d'Agordo , tranne dei periodi in cui visse a Venezia. Scrittore spesso avversato dai contemporanei, fece parte dell'Accademia degli Anistamici di Belluno (primavera 1709), ebbe alcuni estimatori tra i suoi conterranei come Paolo Zannini, il prof. Fontana che pubblicherà, postumo, un libro di poesie inedite.

Iniziato da giovane alla lettura e alla scrittura dal Primissario (sacerdote con alta dignità ecclesiastica) della parrocchia, sfruttò i periodi di permanenza a Venezia per acquistare numerosi libri, inizialmente commedie di Goldoni ed altri recenti che certamente favorirono in lui una coscienza critica verso molti personaggi e modi di fare dell'epoca.

Come lui stesso ha fatto notare, i libri venivano comprati, letti e subito rivenduti per recuperare più denaro possibile, così da potersi permettere un nuovo libro il giorno successivo. Morto il padre che lui era ancora giovane, ritornò in famiglia ad aiutare la madre e lavorò come scrivano per il comune. Quando poi morì anche la madre, si occupò principalmente delle poche faccende di casa e si dedicò allo scrivere nel tempo libero.

Oltre a molti estimatori come: il conte Giuseppe Urbano Pagani-Cesa, il vescovo Sebastiano Alcaini (verso il quale era costretto a mille ossequi in ogni occasione, "vizio" che il da Pos sempre rifiutò), il conte Pietro Crotta, i fratelli Manzoni Girolamo e Antonio, ma particolarmente il dottor Paolo Zannini, poi ancora don Tommaso de Luca (che ebbe in dono tre volumi di copie dell'intera produzione di Valerio da Pos, volumi donati in seguito dai discendenti alla biblioteca di belluno ed ivi conservati), ebbe comunque molti delatori, tra cui un sacerdote che curiosò fra i suoi componimenti e il da Pos, scopertolo, decise di bruciarli tutti.

Tra coloro che ne lessero e lodarono i versi, vi furono inoltre Vincenzo Monti e Giosuè Carducci. Morì nel 1822 e fu sepolto nella chiesa di S.Simon di Vallada Agordina, dove una lapide lo ricorda ai posteri. Rare sono state le pubblicazioni stampate in vita (una riscosse un modesto successo a pochi mesi dalla sua morte), l'opera più importante venne stampata nel 1898 (in occasione della posa della lapide tuttora visibile sulla parete della chiesa di S.Simon) dal prof. Vittorio Fontana e che riporta un'autobiografia dettata dal poeta all'amico dott. Paolo Zannini (morto nel 1843). ...

Nel maggio del 2001 il volume del prof. Fontana è stato ristampato anastaticamente dalla Nuovi Sentieri editore.


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