Vyacheslav Molotov
- ''vedi anche: Bomba Molotov
Molotov (a sinistra) e Stalin a Yalta
Molotov nacque a Kukarka (oggi Sovetsk), in Russia, come Vyacheslav Mikhaylovich Scrjabin (Скря́бин) (era parente del compositore Alexander Scriabin). Nel 1906 si unì al Partito Social Democratico Russo dei Lavoratori e prese lo pseudonimo Molotov (in russo: martello). Fu, assieme ad Alexander Shlyapnikov, il dirigente anziano Bolscevico di Pietrogrado all'epoca della Rivoluzione di febbraio mentre personaggi come Lenin erano ancora in esilio. Dopo quella che appare come un odissea attraverso il panorama geografico e politico della Russia, incluso un importante ruolo nella Rivoluzione d'ottobre e aver diretto per un certo periodo il quotidiano Pravda, iniziò a lavorare sotto Josif Stalin nel 1922.
Dal 19 dicembre 1930 al 9 maggio 1941, fu Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo, ruolo in base al quale agì come formale capo di stato dell'Unione Sovietica. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, divenne Commissario del Popolo agli Affari Esteri (Ministro degli Esteri). Si ritiene che venne nominato Ministro degli Esteri, perché il suo predecessore, Maxim Litvinov, era ebreo, ad avrebbe quindi potuto insultare i tedeschi rivestenndo quel ruolo nei negoziati. Molotov negoziò in parallelo sia con l'Occidente che con i nazisti per assicurare il maggior guadagno territoriale all'Unione Sovietica. Dopo che i colloqui Russo-Franco-Britannici dell'agosto 1939 fallirono, egli negoziò il Patto Molotov-Ribbentrop con la sua controparte tedesca, Joachim von Ribbentrop. Durante il periodo precedente allo scoppio della guerra tra la Russia e la Germania, nel 1941, annoiò immancabilmente i tedeschi con la sua tenacia pragmatica durante i negoziati, insistendo nel preservare o migliorare gli interessi sovietici in Europa orientale, e senza farsi ingannare dalle oziose promesse tedesche di concessioni in altre distanti parti del mondo, come l'India. (In una occasione, quando Ribbentrop stava discutendo la divisione delle spoglie dell'Impero Britannico "prossimo alla conquista", Molotov rispose chiedendogli perchè, se il Regno Unito era condannato, stavano tenendo dei negoziati in un rifugio antiaereo). In seguito, frustrò anche il Presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt con la sua presa di posizione sugli argomenti, durante la guerra.
Ore dopo l'avvio dell'invasione tedesca, il 22 giugno 1941, diede un famoso e incoraggiante discorso al popolo sovietico, spiegando la situazione ed enfatizzando che l'URSS non aveva fatto niente per provocare la guerra, ma avrebbe combattuto fino alla vittoria finale, ora che era iniziata. (Alcune fonti, anche tra i militari russi e dell'ex-URSS, sostengono che i movimenti di truppe sovietiche lungo i confini, potevano quanto meno essere interpretati come una provocazione dalla Germania Nazista).
Molotov servì come Ministro degli Esteri fino al 1949 (quando venne rimpiazzato da Andrei Vyshinsky), e quindi ancora dal 1953 al 1956.
A seguito della morte di Stalin, nel 1953, Molotov si trovò in disaccordo con le politiche riformiste del successore di Stalin, Nikita Khrushchev, e si oppose duramente alle denuncie di quest'ultimo a Stalin (1956). Nel 1957, assieme ad altri esponenti stalinisti come Lazar Kaganovich, tentò un colpo interno al Partito per estromettere Khrushchev. Quando il tentativo fallì, forni a Khrushchev il pretesto per degradare Molotov in una serie di incarichi sempre più irrilevanti: prima cone ambasciatore in Mongolia (1957 - 1960) a quindi come delegato permanente dell'URSS all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica di Vienna (1960 - 1961). Nel 1964, venne completamente espulso dal Partito.
A Molotov venne permesso di riunirsi al Partito nel 1984, ma questo fu un gesto puramente simbolico. All'epoca della sua morte (all'età di 96 anni), avvenuta a Mosca l'8 novembre 1986, era l'ultimo sopravvissuto tra i principali partecipanti agli eventi del 1917.
I soldati dell'esercito finlandese, battezzarono scherzosamente la bomba Molotov con il suo nome, in quanto Molotov servì come Commissario per gli Affari Esteri durante il periodo della Guerra Russo-Finnica (1939-1940).