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Diomede

Diomede č una figura della mitologia greca, figlio di Tideo e di Deipile, era uno degli eroi achei alla guerra di Troia.

Omero racconta di come la dea Atena accorresse in suo aiuto durante la battaglia. La sua forza era tale da battere anche Ares e Afrodite. Insieme ad Ulisse, si impadronì del Palladio, la statua da cui dipendevano le sorti di Troia.
Diomede diede anche prova di lealtà e spirito cavalleresco nei confronti di Glauco, principe di Lidia, che si batteva a fianco dei troiani, in ricordo dell'amicizia che univa le due famiglie. Diomede era anche uno degli Epigoni e, come figlio di Tideo, partecipò alla seconda parte della guerra dei Sette contro Tebe. Assecondò spesso Ulisse, quando si trattò di condurre trattative delicate, sia presso Agamennone che presso Achille.
Era un uomo abile e stratega, un uomo saggio, a cui si sollecitava - e si seguiva - il parere. Dopo la caduta di Troia, tornò ad Argo, ma sua moglie Egilea non ne desiderava il ritorno e gli tese molti agguati, tutti falliti.
L'infedeltĂ  della moglie era forse stata ispirata da Afrodite, per vendicarsi della sconfitta subita davanti ai troiani.
Diomede capì che il suo ritorno non era gradito e decise di abbandonare la città, imbarcandosi per l'Italia, dove la tradizione vuole abbia fondato molte città, tra cui Brindisi.


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