Fred Hoyle
Sir Fred Hoyle (24 Giugno 1915-20 Agosto 2001) era un astronomo britannico, noto per le sue argomentazioni non convenzionali e per svariate teorie non ortodosse entro la comunità scientifica. Hoyle fu anche uno scrittore di fantascienza.Come esempio delle sue singolari ed acute osservazioni, si può prendere uno dei suoi primi articoli scientifici, basato su un uso peculiare del Principio antropico: mentre cercava di definire le reazioni nucleari coinvolte nella nucleosintesi stellare, Hoyle osservò che una particolare reazione, la formazione del carbonio a partire da 3 nulei di elio, poteva essere efficiente solo se il nucleo del carbonio fosse stato caratterizzato da livelli energetici estremamente specifici. Poiché il carbonio (che è necessario per la formazione di tutte le molecole organiche, e quindi per la vita) è un elemento piuttosto abbondante nell'universo, la reazione deve essere efficiente, per cui Hoyle predisse su questa base l'esistenza di alcuni livelli energetici del nucleo di carbonio, che furono confermati sperimentalmente solo più tardi.
Per quanto accettasse la scoperta dell'espansione dell'universo da parte di Edwin Hubble, Hoyle ne dava un'interpretazione molto diversa da quella "ortodossa": infatti sostenne che l'universo si trova in uno stato stazionario e che l'espansione sarebbe dovuta ad una continua creazione di materia, anziché accettare l'opinione di chi sosteneva che l'espansione dimostrava che l'universo aveva avuto un inizio, il cosiddetto Big Bang. Per ironia della sorte, fu Hoyle stesso a coniare il termine "Big Bang" in uno dei suoi articoli che criticavano quella teoria cosmologica.
La teoria dello stato stazionario non offriva alcuna spiegazione di come la nuova materia potesse essere continuamente creata, ma questo problema non era peggiore di quello (insito nelle teorie che assumevano un Big Bang) della creazione dell'intero universo dal nulla; inoltre era estremamente elegante dal punto di vista teorico, in quanto permetteva di rispettare il cosiddetto Principio cosmologico perfetto (ovvero, in breve, che dal punto di vista cosmologico non c'è nulla di speciale riguardo sia al luogo dove è nata l'umanità, sia riguardo all'epoca in cui viviamo). Infine, il tasso di produzione di materia richiesto da questa teoria (circa un atomo di idrogeno per chilometro cubo ogni anno) è così basso da essere del tutto inosservabile, per cui la mancata osservazione diretta della creazione di materia non è sufficiente a falsificarla.
Dopo alcuni decenni di dibattito acceso, nei primi anni '70 la teoria dello stato stazionario fu abbandonata praticamente da tutti (con l'eccezione di Hoyle e pochi seguaci) in seguito alla scoperta della Radiazione cosmica di fondo e ad altri risultati che mostravano una variazione della densità spaziale dei quasar in funzione della distanza (per quanto meno nota, quest'ultima è ora considerata la più importante delle due prove che confutano la teoria di Hoyle).
Negli anni '50 Hoyle tenne una serie di trasmissioni radiofoniche alla BBC, che furono raccolte nel libro "La natura dell'Universo" ("The Nature of the Universe") e poi scrisse diversi altri libri di divulgazione scientifica. Scrisse anche diversi libri di fantascienza. Il più importante è probabilmente "La nuvola nera", da cui si ipotizza che le più intelligenti forme di vita dell'universo abbiano la forma di nubi di gas interstellare, che si sorprendono del fatto che la vita intelligente possi svilupparsi anche su dei pianeti. Un altro dei suoi romanzi, "A come Andromeda" fu alla base di una serie televisiva.
Negli anni successivi, assieme a Chandra Wickramasinghe, propose la teoria che la vita si sia evoluta nello spazio, diffondendosi nell'universo (panspermia), e che sia l'origine della vita sulla Terra che la sua evoluzione siano dovute a ad un lento ma continuo afflusso di virus dallo spazio, trasportati da comete.
Hoyle scatenò diverse altre controversie. Le più famose sono legate ai suoi dubbi sull'autenticità di un fondamentale fossile di archaeopteryx e la sua condanna per l'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica 1974 al solo Antony Hewish e non a Jocelyn Bell, che pure aveva avuto un ruolo fondamentale nella scoperta (la prima pulsar) per cui Hewish venne premiato.
A seguito delle sue attività, nel 1957 divenne membro (Fellow) della Royal Society, e nel 1972 fu nominato cavaliere.
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