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Greta Garbo

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Greta Garbo - Fu una fra le piů grandi attrici di fama internazionale del 1900; sedusse con il suo carisma, il suo fascino misterioso e la sua bellezza generazioni di appassionati di cinema. Nacque a Stoccolma (Svezia), il 18 Settembre 1905, con il nome di Greta Lovisa da Karl e Anna Gustafsson.

Per lei venne coniato l'appellativo di "Divina".

Lasciò le scene ancora giovane, nel 1941 (il suo ultimo film fu Non tradirmi con me). Sfuggì sempre, suo malgrado, la notorietĂ : le sue ultime interviste (fra le poche rilasciate) risalgono al 1928 (alla scrittrice Rilla Page Palmborg e al 1929 (al cronista del New York Times Mordaunt Hall). Dal 1927 al 1937 interpretò una ventina di film, sempre nel ruolo di una seduttrice. Sul grande schermo č stata anche spia, regina del doppiogioco, assassina, aristocratica, moglie infedele, ammaliatrice e donna irresistibile, cortigiana e prostituta.

Nel 1950 la rivista Variety la nominò migliore attrice dei primi cinquant'anni del secolo; un premio Oscar alla carriera le fu conferito nel 1954. Come migliore attrice era stata candidata quattro volte dall'Accademia.

Condusse, da allora alla morte (avvenuta al Medical Center di Manhattan, New York, il 15 aprile, giorno di Pasqua, del 1990), una vita assolutamente riservata, sfuggendo alla caccia di cronisti e fotoreporter che invano tentavano di avvicinarla. Apparteneva al mito, non piů a quello star system dal quale comunque aveva da sempre preso le distanze. Fellini la definì una Fata severa e la considerava "la fondatrice di un ordine religioso che si chiama cinema".

Quando la fabbrica dei sogni stava passando dal muto al sonoro, coinvolgendo nel cambiamento ovviamente anche Greta (con l'interpretazione di Anna Christie, del 1930), i rotocalchi dell'epoca non mancarono di salutare in maniera entusiastica l'avvenimento titolando enfaticamente a grandi lettere: "Garbo talks!": "la Garbo parla!".

Table of contents
1 Biografia
2 Nasce Greta Garbo
3 Premi
4 Filmografia
5 Link

Biografia

Terza di tre fratelli - Alva, morto giovanissimo, e Sven - Greta Lovisa (figlia di un netturbino e di una contadina di origine lappone) era una bimba dal carattere malinconico e piuttosto chiuso che preferiva restare sola appartata a fantasticare piuttosto che unirsi ai coetani nel gioco; da grande confesserĂ  che, pur considerandosi una bambina come tutti gli altri, le capitava spesso di sentirsi un attimo prima molto felice, e subito dopo molto depressa. L'unico momento di gioco che si concedeva, spesso da sola nella cucina di casa, era fare teatro: si travestiva con abiti dismessi, si truccava e organizzava personali spettacoli.

Ancora quindicenne, alla morte del padre, dovette abbandonare la scuola; si impiegò così dapprima in un negozio di barbiere e poi, scontenta di quell'occupazione, come commessa nel piů grande emporio di Stoccolma - il PUB - dove, casualmente, conoscerĂ  nell'estate del 1922 il regista Erik Petshler. Fu proprio grazie a Petshler che verrĂ  introdotta nel mondo nel cinema, dapprima con piccole particine e via via con ruoli sempre piů importanti. Il passaggio non sarĂ  tuttavia agevole: Greta, infatti, dovrĂ  superare prima una dura selezione che le consentirĂ  di studiare gratis per tre anni all'Accademia Regia di Stoccolma; saranno sufficienti sei mesi, però, perchĂ© venga chiamata a fare un provino con Mauritz Stiller, regista finnico che, renitente alla leva, si era rifugiato in Svezia appena ventenne; Stiller ha quarant'anni (Greta diciotto) e a quell'epoca godeva giĂ  di una certa notorietĂ  ed era considerato un innovatore della tecnica cinematografica; sarĂ  per lungo tempo suo mentore e pigmalione.

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Nasce Greta Garbo

È a questo punto della sua vita che Greta Lovisa decide, su consiglio dello stesso Stiller e facendone espressa richiesta al Ministero degli Interni, di cambiare il suo nome in Greta Garbo, ispirandosi a quello del re ungherese del secolo XVII Bethlen Gabor. Nel tempo libero ama vestire comodamente, in maniera molto informale, ma - con il mutare del nome - inventa, forse senza esserne consapevole pienamente, anche uno stile: lo stile alla Garbo, uno stile decisamente androgino, con giacche di taglio maschile, pantaloni, camicia e cravatta.

Nel marzo del 1924 a Stoccolma viene presentato il film La saga di Gosta Berling: apprezzato dal pubblico, viene demolito dalla critica, ma Stiller decide di ripresentarlo a Berlino, dove registra un successo incondizionato. Nella cittĂ  tedesca, Greta fa conoscenza con il regista Pabst che le offre una parte nel film La via senza gioia: la pellicola si rivelerĂ  un classico della cinematografia e servirĂ  alla Garbo per lanciarsi verso un futuro hollywoodiano con contratto alla MGM.

Alti e bassi (ed amarezze) si alterneranno a lungo nella storia di donna e di attrice di Greta Garbo: scrive agli amici svedesi di essere scontenta per i suoi primi film girati nel 1926 nella Mecca del cinema - La tentatrice e Donna fatale - in cui ricopre parti di vamp, seducenti e distruttive, prive di scrupoli; un ruolo, dice, che lei "detesta".

La Metro scoraggiò Greta fin che potč sulle sue aspettative per ruoli che avrebbe sentito piů aderenti alla sua personalitĂ  (avrebbe desiderato interpretare il ruolo di Giovanna d'Arco; così come dovrĂ  aspettare quattro anni ed interpretare ancora sette film muti prima di venire impiegata in un film sonoro (e allora finalmente, in Anna Christie, Garbo parlerĂ  per chiedere al barista Jimmy un whisky con ginger ale a parte. E non fare l'avaro).

Ricorda Lina Lattanzi, voce italiana nel doppiaggio della Garbo, come l'attrice svedese - vista dal leggio di doppiaggio al di qua dello schermo - emanasse un glamour inconfondibile ed emozionante, impreziosito da una recitazione quanto mai espressiva giocata su minime sfumature.

Negli ambienti cinematografici molte, e non sempre confermate da dati di fatto, sono le leggende cresciute insieme e attorno alla figura di Greta Garbo; molto si č detto sulla sua presunta idiosincrasia a girare in presenza di persone non strettamente qualificate come addetti ai lavori; così come la stampa rosa di ogni tempo si č sperticata a studiare al microscopio tendenze sessuali e rapporti interpersonali della signorina Greta Garbo che per i fotoreporter era possibile immortalare solo di sfuggita, mentre - avvolta in un cappottone lungo fino ai piedi, grossi occhiali da sole, il capo avvolto in un'ampia sciarpa - usciva di casa per recarsi a fare la spesa.

Premi

  • Premio Oscar alla carriera nel 1954 e quattro nomination come miglior attrice con Anna Christie nel 1930, con Romanzo (sempre nel 1930), con Margherita Gauthier (nel 1937 e con Ninotchka (nel 1939).

Filmografia

(fra parentesi il titolo, ove disponibile, in italiano):
  • Gosta Berling Saga (La saga di Gosta Berling) 1924, muto. Regia di Mauritz Stiller
  • Die Freudlose gasse (La via senza gioia) 1925, muto. Regia di George Wilhelm Pabst
  • The Torrent (Il torrente) 1926, muto. Regia di Monta Bell
  • The Temptress (La tentatrice) 1926, muto. Regia di Fred Niblo
  • Flesh and the Devil (La carne e il diavolo) 1927, muto. Regia di Clarence Brown
  • Love (Anna Karenina) 1927, muto. Regia di Edmund Goulding
  • The Divine Woman (La Divina) 1928, muto. Regia di Victor Siostrom (andato perduto)
  • The Mysterious Lady (La donna misteriosa) 1928, muto. Regia di Fred Niblo
  • A Woman of Affairs (Destino) 1929, muto. Regia di Clarence Brown
  • Wild Orchids (Orchidea selvaggia) 1929, muto. Regia di Sidney Franklin
  • The Single Standard (La donna che ama) 1929, muto. Regia di Jonh S. Robertson
  • The Kiss (Il bacio) 1929, muto. Regia di Jacques Feyder
  • Anna Christie 1930, sonoro. Regia di Clarence Brown; Versione in tedesco regia di J. Feyder
  • Romance (Romanzo) 1930, sonoro. Regia di Clarence Brown
  • Inspiration (La modella) 1931, sonoro. Regia di Clarence Brown
  • Susan Lenox, her Fall and Rise (Cortigiana) 1931, sonoro. Regia di Robert Z. Leonard
  • Mata Hari 1932, sonoro. Regia di George Fitzmaurice
  • Grand Hotel 1932, sonoro. Regia di Edmund Goulding
  • As You Desire Me (Come tu mi vuoi) 1932, sonoro. Regia di George Fitzmaurice
  • Queen Cristina (La Regina Cristina) 1933, sonoro. Regia di Rouben Mamoulian
  • The Painted Veil (il velo dipinto) 1934, sonoro. Regia di Richard Boleslawski
  • Anna Karenina 1935, sonoro. Regia di Clarence Brown
  • Camille (Margherita Gauthier) 1937, sonoro. Regia di George Cukor
  • Conquest (Maria Waleska) 1937, sonoro. Regia di Clarence Brown
  • Ninotchka 1939, sonoro. Regia di Ernest Lubitsch
  • Two Faced Woman (Non tradirmi con me) 1941, sonoro. Regia di George Cukor

Link

  • credito per la

Vedi anche:

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