Il settimo sigillo
Il settimo sigillo | |
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Paese | Svezia |
Anno: | 1956 |
Durata: | 96 minuti |
Regia: | Ingmar Bergman |
Soggetto: | Drammatico |
Sceneggiatura: | Ingmar Bergman |
Attori: |
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Fotografia: | Gunnar Fischer |
Musiche: | Erik Nordgren |
Scenografia: | P.A. Lundgren |
Premi | |
Premio speciale della giuria al Festival di Cannes 1957 |
Attenzione, questo articolo contiene una trama
In una Svezia dove imperversa la peste e la disperazione, torna dalle crociate in Terrasanta, il nobile cavaliere Antonius Block. Sulla spiaggia, al suo arrivo, trova ad attenderlo la Morte, che ha scelto quel momento per portarlo via. Antonius, che durante le sanguinose battaglie, ha visto vacillare la sua fede, chiede alla Morte di giocare una partita a scacchi, al fine di trovare il tempo di recuperare la spiritualità perduta; il cavaliere sarà pronto a seguire il suo destino non appena dovrà dichiarare la propria sconfitta. Durante la partita, Antonius ed il suo scudiero Jons, attraversando la Svezia, incontrano molte persone, le quali, prese dalla paura della morte, si sottopongono a violente pratiche per l’espiazione dei propri peccati, ed altri che inseguono gli ultimi piaceri prima della fine. Durante il viaggio, l’incontro con una famiglia di saltimbanchi, che sembrano non accorgersi della tragedia che li circonda, uniti solo dall’amore reciproco e da un sincero rispetto, aiuterà Antonius a ritrovare la fede e l’unione con Dio. Più che il tema della dipartita, questo film ci pone di fronte ad un interrogativo più grande, e cioè il rapporto tra l’uomo e l’onnipotente, di fronte alla caducità della vita, attraverso un percorso che porta il protagonista a confrontarsi con la paura e la disperazione degli uomini di fronte alla morte, un timore che è anche sinonimo della mancanza di fede. Dopo una serie di mosse magistrali, la morte vincerà la propria partita, ed Antonius, prima di affidarsi fiducioso al giudizio divino, riuscirà a strappare dalle mani della morte la famiglia d’attori, coloro che metaforicamente rappresentano tra gli uomini la fede e l’amore.