James Clerk Maxwell
James Clerk Maxwell (13 giugno 1831 - 5 novembre 1879) fu il fisico scozzese del XIX secolo che dimostrò che le forze elettriche e magnetiche sono due aspetti distinti ma collegati dell'elettromagnetismo. Dimostrò inoltre che i campi elettrici e magnetici si propagano nel vuoto, sotto forma di onde elettromagnetiche, alla velocità della luce, circa 300.000 km/s.
Maxwell codificò lavori precedenti su elettricità e magnetismo di Michael Faraday, Ampère ed altri, in un gruppo di venti equazioni differenziali in uno spaziotempo a quattro dimensioni, lo stesso tipo di spazio utilizzato in seguito da Albert Einstein per la sua teoria della relatività ristretta. Si può affermare, da questo punto di vista, che la teoria di Maxwell dell'elettromagnetismo ha fornito gli elementi che permisero ad Einstein di porre una diversa realtà.
Le quattro equazioni di Maxwell riassumono ed ampliano tutta la teoria precedente e descrivono il comportamento dei campi elettromagnetici ed il loro legame con le cariche e le correnti elettriche. Esse posero le basi per postulare l'esistenza di onde elettromagnetiche, che si propagano nel vuoto con la stessa velocità della luce. Da qui poi si è preso spunto per ipotizzare che anche la luce non fosse altro che una semplice onda elettromagnetica.
La validità dei risultati fu in seguito dimostrata sperimentalmente da Hertz e costituisce la base teorica fondamentale per l'invenzione della radio, da parte di Guglielmo Marconi.
Maxwell lavorò anche su alcuni problemi di termodinamica, tra i quali è da ricordare un suo esperimento teorico sulla reversibilità di alcuni processi, culminato con il diavoletto di Maxwell e l'importante distribuzione di Maxwell-Boltzmann, sulla quale si basa la fisica statistica della teoria cinetica dei gas.
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