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Medicago sativa

L'erba medica (Medicago sativa) č una pianta erbacea della famiglia delle Leguminose (Leguminosae).

Table of contents
1 Descrizione
2 Sistematica
3 Importanza economica
4 Storia
5 Alimentazione umana
6 Componenti
7 Erboristeria

Descrizione

L'erba medica č una pianta perenne, ha radici profondissime (dai 3 ai 6 metri, si ha notizia di radici eccezionalmente lunghe fino a 39 metri), a fittone, ed č quindi utile al trattenimento del terreno; sotto il colletto la radice ha un diametro di 2-3 cm.

Il fusto č eretto o suberetto e raggiunge un'altezza di 50-80 cm, ramificato e ricco, a livello del colletto, di numerosi germogli laterali dai quali, dopo il taglio, si originano nuovi fusti.
Le foglie sono oblunghe, alterne, trifogliate e picciolate; la fogliolina centrale presenta un picciolo piů lungo rispetto a quelle laterali. All'ascella delle foglie, soprattutto delle inferiori, si originano nuove foglie trifogliate, mentre all'ascella delle foglie inferiori lunghi peduncoli portano le inflorescenze.
Il fiore č di colore violetto, in racemi con una media di 10, con brevi peduncoli. La forma del fiore č quella tipica delle leguminose, con 5 petali: i due inferiori, piů o meno saldati fra loro, formano la carena, ai lati altri due petali od ali e superiormente il quinto petalo (lo stendardo).
Gli stami sono dieci; il pistillo č costituito da un ovario di 2-7 ovuli, da uno stilo corto e da uno stigma bilobato.

Il frutto č un legume spiralato (in media tre volte) con superficie reticolata e pubescente.
La sutura dorsale del legume presenta una costolonatura che al momento della deiscenza dei semi origina un filamento ritorto su se stesso.
I semi sono piccoli (2 mm di lunghezza e 1 mm di larghezza).

Può essere coltivata fino ad un'altitudine di 1.500 m.

Sistematica

In Italia sono state classificate alcune sottospecie di erba medica:
  • falcata - caratterizzata dal legume diritto o incurvato a falce, presente spontaneamente nei prati e nei pascoli aridi della penisola
  • glomerata - caratterizzata dal legume che ha 1,5-3 spire.

Nella regione Caspica (zona di origine dell'erba medica), le forme selvatiche vengono identificate nelle sottospecie falcata giĂ  citata e coerulea, con legume avvolto in 3-5 spire.

Importanza economica

È l'unica specie di questo genere che abbia importanza nel campo dei foraggi.
Contiene notevoli quantitĂ  di proteine, minerali e vitamine.
Cresce su molti tipi di suolo.
Viene spesso piantata in rotazione, per arricchire il suolo: come altre leguminose aiuta a riportare
azoto nel suolo.

L’erba medica č stata impiegata per anni come alimento per gli animali erbivori, solo da poco viene impiegata anche come alimento umano,č un legume come i fagioli e i piselli, di questa pianta si consumano sia i semi che le foglie che lo stelo. Ogni tipo di animale di allevamento si nutre di erba medica, che viene consumata sia fresca che dopo essiccazione.

Coltivazione in Italia

In Italia rappresenta circa il 60% del totale della superficie coltivata a foraggere prative.
Nel decennio 1980-90 la superficie investita a medica č diminuita dagli iniziali 1.300.000 ettari a poco meno di un milione di ettari nel 1989, aumentando leggermente nel 1990.
Il recente miglioramento genetico e le innovazioni tecnologiche in campo zootecnico, incrementando le potenzialitĂ  produttive e quindi i fabbisogni alimentari delle bovine, hanno rinnovato l'interesse degli agricoltori verso l'erba medica.

La coltivazione č presente in tutte le regioni italiane, ad un altitudine compresa tra 0 e 1.200 m. Fiorisce tra aprile e luglio.

Storia

Il nome arabo "alfa-alfa" significa padre di tutti i cibi.
È una delle piante piů antiche della famiglia dei legumi, la sua storia č lunga millenni, originaria dell'Asia occidentale.
Con i nomadi delle steppe migrò verso la Cina, il Nord Africa e l'Europa.
Fu importata da Dario nel bacino del
Mediterraneo nel 492-490 a.C. ed in seguito largamente usata dai Romani.

In Italia giunse tra il 200 ed il 150 a.C.: gli scrittori latini ne esaltarono le qualitĂ .
Columella scrisse: "La migliore foraggera č l'erba medica, primo perchĂ© seminata una volta dura dieci anni, poi perchĂ© ogni anno si sfalcia quattro volte ed anche sei, perchĂ© ingrassa il campo, perchĂ© anche l'armento piů patito si rimette mangiandola, perchĂ© č un ottimo rimedio per il bestiame malato, perchĂ© un solo iugero di erba medica basta ed avanza per nutrire tre cavalli per tutto un anno (....)".

Nel primo secolo l'erba medica apparve nelle oasi dell'Africa settentrionale e in Spagna, probabilmente introdotta dai romani; da questi introdotta anche nei paesi d'oltre Alpe.

Durante il periodo delle invasioni barbariche, la sua coltivazione in Europa fu quasi abbandonata, tanto che in Italia rimase quasi sconosciuta fino al 1500, quando venne reintrodotta con semi importati dalla Spagna, dove fu nuovamente diffusa dagli Arabi nell'VIII secolo.

Nel XVI secolo i conquistadores spagnoli la portarono in Messico e Perů e da qui in Argentina e Uruguay.
Successivamente i missionari spagnoli la portarono in California.
Il XVIII secolo la vede coltivata nelle regioni semiaride dell'America meridionale.

George Washington la fece conoscere in tutti gli USA nei primi anni dell'Ottocento.

Storia del nome

L'erba medica č conosciuta con diversi nomi: erba spagna, alfalfa, luzerne, ecc.

In Grecia Dioscoride la chiamò medikai, perchč originaria della Media.
La denominazione italiana deriva da Columella che la chiamò Herba medica.
In croato č denominata meteljka, mentre in Spagna il termine "alfalfa", sembra derivare dall'arabo alfachpacah che significa "il miglior cibo".

Poichč reintrodotta dalla Spagna nel XV secolo, in Italia viene anche chiamata erba spagna.

Alimentazione umana

Nell'alimentazione umana può essere utilizzata per ricavarne pane, frittelle e tč.

Componenti

Ricca di minerali, alto contenuto in vitamina A che resta sostanzialmente intatta anche quando viene essiccata.
È una buona fonte di piridossina, una delle vitamine del complesso B, e di vitamina E, č inoltre ricca di vitamina K.

Contiene anche: fibre solubili e insolubili, acido medicagenico, saponine, fitoestrogeni, cucumestrolo, pigmenti, b-carotene, clorofilla.

L'erba medica contiene anche altre vitamine (C, D, B1, B2) e minerali (fosforo, zolfo, calcio, magnesio, ferro, potassio, silicio, sodio, boro, manganese, rame).

Erboristeria

L'erba medica riduce la sintomatologia dolorosa nelle affezioni reumatiche e nella artrosi.

In quanto ricca di vitamine e minerali č un rimedio ricostituente e preventivo.
Stimola l'appetito, utile nelle convalescenze, nell'anemia, nelle emorragie e nell'osteoporosi

Previene il colesterolo alto, sembra abbia effetti protettivi verso le malattie degenerative, rinforza unghie e capelli.

La pianta č ricca di clorofilla, aiuta quindi nell'anemia, nelle emorragie, nella gastrite, nell'ulcera, nei problemi di colon e nell'alitosi.

È eupeptica ovvero favorisce la digestione, disintossicante e depurativa.

CONTROINDICAZIONI: non č da assumere in concomitanza con una terapia ormonale, far attenzione per la presenza di cumarine e vitamina K, se si assumono farmaci anticoagulanti, sconsigliata in gravidanza e allattamento, sconsigliata a chi ha il lupus eritematoso sistemico. Somministrare con cautela ai diabetici.


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