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Raffaello Sanzio

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Raffaello Sanzio nacque ad Urbino nel 1483, frequentò la bottega del padre pittore e la corte dei Montefeltro. Visse per molto tempo Firenze, poi si trasferì alla corte del papa dove morì nel 1520.

Table of contents
1 Alcune opere

Alcune opere

Lo sposalizio della vergine

olio su tavola
1504
Ispirato a La consegna delle chiavi del Perugino (due gruppi di personaggi, introduzione del tempio a pianta centrale, prospettiva evidenziata dalla pavimentazione della piazza) e da un altro “Sposalizio della vergine” ancora del Perugino (soggetto, forma centinata della tavola, atteggiamenti di alcune figure, la porta aperta del tempio che lascia intravedere lo sfondo). Le innovazioni rispetto alle tavole del maestro sono: tavola piů piccola, personaggi disposti secondo una curva che lascia lo spazio vuoto di fronte al sacerdote centrale; a destra c’č il gruppo di personaggi maschili, dinamici, a sinistra il gruppo di fanciulle, dolci e calme; la linea dell’orizzonte č piů alta, dando maggior monumentalitĂ  alle figure; il tempio č a sedici lati, meno pesante e rigido, maggior gradazione di colori.

Sacra Famiglia Canigiani

olio su tavola
1507
Rappresenta Maria, Giuseppe, Gesů, Sant'Elisabetta, San Giovanni. I bambini giocano, protetti dai tre grandi disposti a piramide. Sullo sfondo vi č una cittĂ  posta in obliquo, nel cielo vi sono due gruppi di angeli, riemersi dall’ultimo restauro.

Stanze negli appartamenti papali

Il papa gli fece dipingere quattro stanze degli appartamenti papali tra il 1508 e il 1520, con molti allievi come aiuti; le stanze sono:
  • della Segnatura: visualizzazione dei concetti di Vero, Bene, Bello. Il vero č incarnato dalla filosofia, celebrata nella Scuola di Atene: in un imponente edificio classico, a bracci perpendicolari con volte a botte a lupanari, sono riuniti tutti i piů importanti filosofi dell’antichitĂ , posti su due livelli, separati da una scalinata. Al centro, attorno al punto di fuga sono posti Platone ed Aristotele (il primo indica il cielo, il secondo la terra). L’insieme č fortemente prospettico e da un senso di equilibrio, compostezza e classicitĂ . La figura di Eraclito = Michelangelo č stata dipinta in un secondo momento, su ispirazione delle prime parti visibili della volta della Cappella Sistina.
  • di Eliodoro: episodi storici in cui si dimostra la protezione di Dio alla chiesa. Una di queste č la Liberazione di san Pietro dal carcere: il racconto č diviso in tre scene distinte: al centro un angelo sveglia il santo, a destra entrambi scappano, a sinistra i soldati si svegliano per inseguirli. L’elemento piů importante č quello della luce: debole quella della luna e delle torce, sfolgorante quella dell’angelo, che si somma a quella naturale che proviene dalla finestra (reale) sottostante.
  • dell’Incendio di borgo: storie di papi che condividevano il nome di Leone (adulazione nei confronti del nuovo papa Leone X). L’incendio del borgo era un incendio conclusosi con il semplice gesto della croce del papa Leone IV. Il dipinto č ricco di movimento e pone a confronto la vecchia basilica paleocristiana, un edificio con caratteristiche classiche, con l’architettura cinquecentesca e i tre ordini classici romani, il dorico, lo ionico e il corinzio: questi sono segnali evidenti dell’interessamento dell’artista all’architettura, fresco di nomina a “architetto di San Pietro”, che studiava il trattato di Vitruvio in quel momento. Citazione di Enea, in un uomo che porta sulle spalle un vecchio Anchise, e con di lato un giovinetto.
  • di Costantino (solo progettata): episodi della vita dell’imperatore

Ritratto di Leone X con due cardinali

Il papa č seduto al tavolo, colto nel momento della lettura. È affiancato da due cardinali, Giulio de' Medici, e Luigi de' Rossi. Lo sfondo č molto scuro, il colore che domina la scena č il rosso, nelle varie tonalitĂ  dai vestiti e della tovaglia.

Trasfigurazione

olio su tavola
1518-1520
Nella parte superiore la scena č calma, ovattata, armonica e rappresenta la trasfigurazione di Cristo. Nella parte inferiore la scena č diversa, agitata e piena di contrasti, e rappresenta la liberazione di un ragazzo indemoniato. Non sembra esserci connessione tra le due fasce. L’ispirazione dei gesti, degli sguardi, e delle espressioni č di evidente derivazione leonardesca.


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