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Sfera di Dyson

Una sfera di Dyson č una struttura di rivestimento che potrebbe essere applicata attorno ad un corpo stellare allo scopo di catturarne l'energia. È stata teorizzata dall'astronomo inglese Freeman Dyson.

Nel suo articolo "Search for Artificial Stellar Sources of Infrared Radiation" (Ricerca di sorgenti stellari artificiali nella radiazione infrarossa) pubblicato nel 1959 sulla rivista Science, Dyson teorizzò che delle società tecnologicamente avanzate avrebbero potuto circondare completamente la propria stella natìa per poter massimizzare la cattura di energia proveniente dall'astro. Rinchiusa così la stella, sarebbe possibile intercettare tutte le lunghezze d'onda del visibile per inviarle verso l'interno, mentre tutta la radiazione non utilizzata verrebbe mandata all'esterno sottoforma di radiazione infrarossa.

Da ciò consegue che un possibile metodo per cercare civiltà extraterrestri potrebbe essere proprio la ricerca di grandi fonti di emissione infrarossa nello spettro elettromagnetico.

Una Sfera di Dyson č una sfera di origine artificiale e di raggio pari a quello di un'orbita planetaria. La sfera consisterebbe di un guscio di collettori solari o di habitat posti attorno alla stella. Questo, oltre ad essere un modo per raccogliere un'enorme quantitĂ  di energia, permetterebbe di creare uno spazio vitale immenso. Una Sfera di Dyson posta nel sistema solare, con un raggio di una UA (UnitĂ  Astronomica, cioč la distanza media fra Terra e Sole, pari a 150 milioni di chilometri circa) avrebbe come minimo una superficie di area pari a 2,72*10^17 km2, all'incirca 600 milioni di volte l'area della superficie della Terra. Il Sole emette una potenza energetica dell'ordine di 4*10^26 Watts, della quale la maggior parte potrebbe essere disponibile per una utilizzazione pratica.

La proposta originaria prevedeva che avrebbero dovuto esserci collettori solari posizionati intorno a tutta la stella, per assorbire la luce stellare, ma non presumeva che questi collettori avrebbero potuto costituire un guscio continuo. Piuttosto, il guscio sarebbe consistito di strutture orbitanti indipendenti, ossia un numero complessivo di oggetti superiore a 1*10^5 e distribuiti lungo uno spessore radiale di un milione di chilometri.

Molti autori di fantascienza hanno interpretato questo concetto visualizzandolo piuttosto come un guscio solido che racchiude completamente la stella e che di solito presenta una superficie interna abitabile, impadronendosi del termine "Sfera di Dyson" per utilizzarlo in numerosi romanzi. La prima apparizione di questa interpretazione sembra essere quella del romanzo di Robert Silverberg, "Across a Billion Years" del 1969.

Dyson stesso, del resto, ha ammesso che l'ispirazione originale gli era venuta dal romanzo di fantascienza "The Star Maker" di Olaf Stapledon, scritto nel 1937. Stapledon, a sua volta, potrebbe aver avuto l'idea da J. D. Bernal, a sua volta fonte diretta di ispirazione per Dyson. Bernal descrisse alcune colonie spaziali sferiche in "The World, the Flesh, and the Devil" del 1929.

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