Fumihiko Maki
Fumihiko Maki è un architetto giapponese nato a Tokyo il 6 settembre 1928. Ha vinto il Premio Pritzker nel 1993.
Table of contents |
2 Percorso 3 La sua architettura 4 Le costruzioni più rilevanti 5 Bibliografia 6 Link |
Formazione
Ha studiato architettura all'Università di Tokyo dove si è laureato nel 1952. Fra i suoi professori figura Kenzo Tange. Prosegue la sua formazione negli Stati Uniti dove ottiene un Master alla Cranbrook Academy of Art (1953) e all'Università di Harvard (1954).
Resta fino al 1965 negli Stati Uniti dove lavora presso i studi di Skidmore, Owings & Merrill e di Sert Jackson & Associates. Oltre ai suoi maestri giapponesi ed americani, è stato fortemente influenzato dall'architettura europea, in particolare da Le Corbusier e dalla Scuola del Bauhaus di Walter Gropius.
Percorso
Nel 1965 torna a Tokyo dove apre lo studio Maki & Associates. È una piccola struttura che preferisce collaborare con gruppi più importanti a seconda della dimensione dei progetti. In contemporanea, insegna dal 1979 al 1989 all'Università di Tokyo e pubblica diverse opere.
Nel 1993, Fumihiko Maki è il secondo architetto giapponese a ricevere il Premio Pritzker, considerato il Premio Nobel dell'Architettura. Il suo maestro Kenzo Tange lo aveva ricevuto nel 1987.
Nel luglio 2003, Fumihiko Maki in collaborazione con Jean Nouvel (Francia) e Norman Foster (Regno Unito) viene scelto per progettare tre delle cinque torri del progetto di ricostruzione di Ground Zero sul luogo dove sorgeva il World Trade Center a New-York. Il concorso è poi stato vinto dall'americano Daniel Libeskind.
Nel 2004, ha vinto il concorso per l'ampliamento del palazzo dell'ONU a New-York. In collaborazione con lo studio americano Skidmore, Owings & Merrill, realizzerano un edificio per uffici alto 35 piani che verrà consegnato nel 2008 e costerà all'incirca 330 milioni di dollari americani. Il concorso, su inviti, era riservato ai laureati del Premio Pritzker.
La sua architettura
Fumihiko Maki sa inventere un stile personale, risolutamente moderno ma rispettoso delle pulsioni naturali e delle singolarità della cultura giapponese. Si rifa spesso ai giochi a nascondino dei bambini e ai "luoghi di rifugio e di prospettiva" che permettono loro di vedere senza essere visti. Costruisce dei percorsi chiusi che portano a delle zone riparate che offrano una meta da raggiungere.
Introduce la nozione di Oku, questi strati spaziali imbricati che dissimulano ma non nascondono completamente. Si oppone all'architettura manichea, totalmente opaca o totalmente trasparente che prolifera nelle città moderne.
La sua architettura è fatta di calcestruzzo, di metallo e di vetro, ma sa anche integrare il mosaico, l' alluminio anodizzato ed il legno all'interno degli edifici. In Giappone dove le norme antisismiche sono molto rigide, sà anche giocare sulla leggerezza per rispettare questi vincoli.
Segue progetti duranti periodi inabituali per un architetto. Il migliore esempio è il progetto di una zona di abitazioni, uffici e negozi, l'Hillside Terrace Complex à Tokyo-Shibuya che ha portato avanti dalla prima fase nel 1969 alla quarta fase nel 1992.
Pagina personale sul sito del Premio Pritzker (in inglese)Le costruzioni più rilevanti
Progetti in corso
Bibliografia
Serge Salat, Fumihiko Maki, Fumihiko Maki. Progetti e architetture, Electa, 1988Link
Sito ufficiale di Maki and Associates