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Giordano Bruno

Giordano Bruno (1548 - 17 Febbraio 1600) - noto anche come Bruno Nolano o Bruno da Nola - fu un filosofo italiano, condannato a morte come eretico. Nacque a Nola, in Campania da un soldato di nome Giovanni Bruno e il suo vero nome era Filippo. Prese il nome di Giordano quando divenne frate Domenicano al monastero di San Domenico, vicino a Napoli. Nel 1572 fu ordinato sacerdote.

Pare che avesse una memoria prodigiosa, e si applicò nel campo della alla filosofia, attratto soprattutto dalle idee appena riscoperte di Platone e di Ermete Trismegisto.

Nel 1576 lasciò Napoli per sfuggire all'attenzione dell'Inquisizione. Per la stessa ragione, lasciò anche Roma, abbandonando anche l'ordine domenicano. Si recò a Ginevra, dove diventò Calvinista per un breve periodo, prima di essere scomunicato e costretto a riparare in Francia.

Rimase in Francia per sette anni, sotto la protezione di alcuni potenti mecenati. In quel periodo pubblicò venti opere, inclusi alcune riguardo a tecniche mnemoniche, la "Cena de le Ceneri" (1584) e "De l'Infinito, Universo e Mondi" (1584).

Nella Cena difese le teorie di Copernico, per quanto in modo piuttosto confuso. Nell' Infinito sostenne che le stelle che vediamo di notte sono simili al nostro Sole, che l'Universo è infinito e contiene un numero similmente infinito di mondi, e che tutti sarebbero abitati da esseri intelligenti (vedi anche l'Equazione di Drake).

Nel 1586, dopo una violenta lite riguardo "''uno strumento scientifico''" lasciò anche la Francia alla volta della Germania, ma giunto ad Helmstadt fu presto scomunicato dai Luterani. Nel 1591 accettò un invito a recarsi a Venezia, ma fu arrestato dall'Inquisizione ed estradato a Roma nel 1593 per essere processato.

Dopo altri sei anni di prigione, nel Bellarmino. Rifiutando di abiurare le proprie convinzioni, Bruno fu dichiarato eretico, consegnato al braccio secolare l'8 Gennaio 1600 e bruciato sul rogo in Campo dei Fiori (una piazza di Roma) il 17 Febbraio di quell'anno.

Si è spesso sostenuto che Bruno sia stato bruciato per via della sua adesione alla teoria di Copernico, ma ciò non può essere affermato con certezza, poiché le sue idee in campo teologico erano sufficientemente eterodosse per una condanna da parte della Chiesa Cattolica dell'epoca, che lo processò piuttosto per docetismo.

Tutte le sue opere furono messe all'Indice nel 1603.

Insieme con la successiva abiura di Galileo Galilei, la sua condanna segnò uno dei momenti più bui della Controriforma cattolica, e la figura di Giordano Bruno è spesso associata con la difesa della libertà di pensiero.

Quattrocento anni dopo la sua esecuzione la Chiesa cattolica, per bocca di Papa Giovanni Paolo II, ha espresso ufficialmente "profondo dolore" ed ammesso l'errore commesso con la condanna a morte di Bruno.

(Vedi: Portale Filosofia | Progetto Filosofia)


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