Matrice diagonale
In matematica, una matrice diagonale è una matrice quadrata nella quale solamente le entrate nella diagonale principale possono essere diverse da 0. Si noti che non si impone che le entrate diagonali siano diverse da zero: la matrice quadrata nulla può considerarsi diagonale. Per esempio, sono diagonali le seguenti matrici:
Ogni matrice diagonale è anche una matrice simmetrica e una matrice triangolare; se le sue entrate appartengono al campo R o C, essa è anche una matrice normale.
Una matrice diagonale con tutte le entrate sulla diagonale principale uguali è una matrice scalare, cioè, un multiplo scalare λI della matrice identità I. L'applicazione di tale matrice su un vettore ha come effetto la sua moltiplicazione scalare per λ. Le matrici scalari sono il centro dell'algebra di matrici: in altre parole le matrici scalari di aspetto n × n sono precisamente le matrici che commutano con tutte le altre matrici dello stesso aspetto.
Table of contents |
2 Autovettori, autovalori, determinante 3 Applicazioni |
Le operazioni di addizione e di moltiplicazione sono particolarmente semplici per le matrici diagonali. Scriviamo diag(a1,...,an) per
la matrice diagonale avente come sequenza delle dove le entrate diagonali a partire dall'angolo superiore sinistra sono
a1,...,an. Allora, per l' addizione, abbiamo
Moltiplicare la matrice A da sinistra
per diag(a1,...,an) equivale, per ogni i a moltiplicare la i-esima riga di
A per ai per ogni i; moltiplicare la matrice A da
destra con diag(a1,...,an) equivale a moltiplicare la i-esima
colonna di A per ai per ogni i.
Le matrici diagonali n × n quindi rappresentano trasformazioni che sugli assi di riferimento hanno l'effetto delle omotetie. La presenza di uno zero sulla diagonale principale equivale alla eliminazione della corrispondente dimensione. Consideriamo ad es. le seguenti matrici
Gli autovalori della diag(a1, ..., an) sono
a1, ..., an. I vettori unità e1, ..., en formano una base di autovettori. Il determinante della diag(a1, ..., an) è il prodotto
a1...an.
Le matrici diagonali si incontrano in molte aree dell'algebra lineare.
Data la semplicità operativa delle matrici diagonali, è sempre consigliabile
ricondurre una matrice data ad una matrice diagonale
e rappresentare un applicazione lineare
mediante una matrice diagonale.
In effetti, una matrice data n × n è simile ad una matrice
diagonale se e solo se possiede n autovettori linearmente independenti.
Questa è una matrice diagonalizzabile.
Sul campo dei reali o su quello dei
complessi si può affermare di più:
ogni matrice normale è unitariamente simile alla
matrice diagonale (per il teorema spettrale), e ogni matrice è unitariamente equivalente
ad una matrice diagonale con entrate non negative (per la decomposizione in valori singolari).
Vedi anche
Operazioni di matrici
e per la moltiplicazione,
La matrice diagonale diag(a1,...,an) è invertibile
se e solo se le sue entrate a1,...,an sono tutte non nulle.
In questo caso, abbiamo
In particolare, le matrici diagonali formano un sottoanello delle matrici dell'anello
delle matrici n × n.
La prima esprime la riflessione rispetto al piano Oxz. La seconda esprime la proiezione sul piano Oxy seguita dalla riflessione rispetto all'asse Ox
La terza la proiezione ortogonale dello spazio sull'asse Oy seguita dalla
riflessione di quest'ultimo e dalla sua dilatazione per un fattore 3.Autovettori, autovalori, determinante
Applicazioni