Hordeum vulgare
L'orzo (Hordeum vulgare) č una pianta erbacea annuale cereale appartenente alla famiglia delle Graminacee.
- Orzo selvatico (Hordeum spontaneum).
- Esiste anche l'orzo murino (vedi).
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Cariossidi di orzo |
Table of contents |
2 Orzo mondato 3 Orzo perlato 4 Importanza economica 5 Storia |
Produce spighe allungate, dapprima erette, quindi leggermente piegate verso il basso, composte di spighette di un solo fiore ognuna.
Il frutto (cariosside) č chiuso da due protezioni mebranacee, le glumette; č di solito allungato e stretto, piů acuto ad una delle estremitĂ , di colore giallo-ocraceo. La glumetta inferiore può terminare con una parte sottile e allungata, la resta. Le spighe con le reste si dicono aristate, quelle che ne sono prive mutiche. I semi che formano la spiga di orzo sono ordinati secondo file. Le file possono essere due (nell’orzo distico), quattro (in quello tetrastico) o sei (nel tipo esastico).
Il seme č ricco di amido e contiene anche proteine (10%) e grassi (1,5%).
Le cariossidi e la sua farina vengono utilizzate nell’alimentazione umana (vedi), soprattutto per cibi dietetici.
Descrizione
La pianta č alta circa un metro, piů o meno cespitosa, con fusti (culmi) rigidi e sottili, con nodi distanziati.
Ha foglie rade, lineari, ricadenti, di colore verde chiaro, ruvide su ambedue le pagine.Orzo mondato
Cariossidi di orzo vestito, private, mediante passaggio fra due macine, delle glumette.Orzo perlato
Cariossidi d'orzo, che, lavorato fra due macine piů ravvicinate, sono state private del pericarpo e della crusca e trasformati in granelli bianchi arrotondati.Importanza economica
Coltivazione
L’orzo č un cereale precoce, resistente ai freddi invernali e che completa il suo sviluppo prima dei caldi estivi (alcune varietĂ hanno un ciclo vegetativo di soli 3 mesi); č adatto quindi a climi e tipi di terreno diversi. Coltivata in tutte le regioni boreali (Europa, Russia, Canada, USA, Africa settentrionale, Medio Oriente e Estremo Oriente), specialmente nelle localitĂ montane. Sopporta le temperature elevate, anche fino a 38°C, purche l'umiditĂ dell'aria non sia eccessiva. Cresce bene nei terreni dove l'umiditĂ č scarsa ed č resistente ai terreni salini.
Coltivato per le cariossidi, usate per il consumo diretto, per la preparazione di farine; fornisce anche un buon foraggio verde.
L'industria alimentare utilizza grandi quantitĂ di orzo per la produzione del malto (orzo germogliato) con cui, per fermentazione, si produce la birra e, per successiva distillazione, bevande superalcoliche, come il whisky.Produzione
La produzione mondiale (2002) č pari a 137 milioni di t.
L'Europa č il maggiore produttore ed esportatore di orzo con 60 milioni di t.
In Italia la coltivazione dell'orzo annuale č pari a 1,3 milioni di t (con 350.000 ha di superficie coltivata); l'importazione interessa circa 600 mila t di prodotto.
Il mercato nazionale si va orientando verso prodotti con granella grossa e pesi ettolitrici elevati.Alimentazione umana
Con la bollitura, se ne ottiene una bevanda rinfrescante.Alimentazione animale
In zootecnia l'orzo, sotto forma di farina integrale, rappresenta uno dei migliori mangimi, utilizzabile con ogni tipo di animale di allevamento.
Ha un buon valore dietetico e, a buon diritto, gli vengono attribuite proprietĂ rinfrescanti e tonificanti.
L'orzo ha un tenore proteico leggermente superiore a quello dell' avena, potendo raggiungere la percentuale del 12,5%.Equini
In Italia, l'orzo č diffusamente usato per i cavalli per i quali costituisce spesso l'alimento fondamentale.
Va somministrato intero; piů opportuna una frantumazione sommaria per l’alimentazione di soggetti vecchi e denutriti.Bovini
Macinato o franto l'orzo rappresenta un eccellente alimento per le mucche da latte.
Può costituire dal 40 al 60% della miscela per concentrati.
Dato sotto forma di farina integrale, sostiene e migliora la produzione lattea.
Comparato al mais, ai fini alimentari, l'orzo raggiunge un valore produttivo pari all'88%.
Per gli animali da carne, il metodo di alimentazione di soli concentrati, comporta un utilizzo d'orzo, che raggiunge l'85% del concentrato somministrato a volontĂ senza aggiungere foraggio. Suini
L'alimentazione del suino con orzo, conferisce alla carne e al lardo indiscutibili pregi di finezza e sapore.
Promuove miglioramenti del metabolismo.
Con una alimentazione sistematica, i maiali presentano pelle lucida morbida ed elastica, setole soffici, grande appetito; forme di intossicazione dovute a errate alimentazioni, scompaiono con l'uso di orzo.Pollame
Le miscele per l'allevamento del pollame, non possono contenere una percentuale alta di orzo; la sua efficienza in rapporto all'incremento ponderale, alla deposizione, all'utilizzazione del cibo rimane nettamente al di sotto di quella del mais.Storia
I primi reperti dei diversi tipi di orzo sono parte in Medio Oriente, parte nella zona del Tibet. Ancora oggi in Tibet ed in Etiopia se ne trovano specie spontanee. La conoscenza dell'orzo coltivato come pianta alimentare č antichissima. Le grandi civiltĂ (cinesi, egizi, sumeri e assiri) conoscevano bene questo cereale e i metodi per coltivarlo, successivamente si diffuse nel vasto impero romano, insieme al farro e al miglio.
Il suo uso era talmente comune, da essere tra i cereali piů utilizzati per la panificazione fino al XV secolo.
Gli antichi Greci si alimentavano prevalentamente di orzo; il rancio dei gladiatori romani era la zuppa d'orzo; l'Ostia consacrata per la Comunione č piatta e sottile poichč i pani degli antichi cristiani erano di farina d'orzo non lievitata. Oggi l'uso del pane d'orzo non lievitato č limitato a popolazioni asiatiche di Nepal e Tibet, il cereale č alla base dell'alimentazione delle popolazioni berbere del Magreb.