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Papa Sisto IV


Papa Sisto IV nomina Bartolomeo Platina prefetto della Biblioteca Vaticana, ca. 1477 (affresco) (Musei Vaticani)
Sisto IV, nato Francesco della Rovere (21 luglio 1414 - 12 agosto 1484), Papa dal 1471 al 1484: Fu essenzialmente un principe rinascimentale; č il Sisto da cui prende il nome la Cappella Sistina, dove la squadra di artisti che che egli mise assieme, introdusse il primo rinascimento a Roma grazie a questo capolavoro (il soffitto di Michelangelo venne aggiunto successivamente).

Nacque da una famiglia modesta ad Albisola, vicino Savona. Entrò nell'Ordine Francescano, e le sue qualità intellettuali si rivelarono mentre studiava filosofia e teologia all'Università di Pavia. Si dedicò all'insegnamento in molte eminenti università italiane. Venne nominato ministro generale dei Francescani nel 1464. Nel 1467 venne fatto Cardinale da Papa Paolo II.

A seguito della sua elezione, dopo alcune inefficaci sortite contro i Turchi a Smirne (dove l'energia spesa nella raccolta di fondi ebbe piů successo dei tentativi poco convinti di prendere d'assalto la cittĂ ) e alcuni tentativi di unificazione con la Chiesa Ortodossa Russa, egli si rivolse alle questioni legate al potere temporale e a considerazioni dinastiche. Sisto continuò lo sterile dibattito con Luigi XI di Francia, che continuò a difendere la Sanzione pragmatica di Bourges (1438), la quale forniva il consenso reale ai decreti papali prima che questi venissero promulgati in Francia e formava l'inamovibile chiave di volta dell'indipendenza della [chiesa gallicana. Allo stesso tempo Luigi manovrava per rimpiazzare Ferdinando I di Napoli con un principe francese, cosa che il Papa, abile stratega, non poteva permettere.

Come diversi altri Papi, Sisto fece uso del nepotismo. Nell'affresco che compare piů sopra, egli č attorniato dai suoi nipoti delle famiglie Della Rovere e Riario, dei quali non tutti vennero nominati cardinali: il pronotario apostolico Raffaele Riario (alla sua destra), il futuro Papa Giulio II (ponefice dal 1503 al 1513) che gli sta di fronte, e Girolamo Riario e Giovanni della Rovere, posti dietro l'inginocchiato Bartolomeo Platina, autore della prima storia umanista dei Papi. Durante l'ingrandimento territoriale dello Stato Pontificio, suo nipote, Cardinal Raffaele Riario, per il quale venne costruito il Palazzo della Cancelleria, fu uno dei capi della cospirazione dei Pazzi, che mirava ad assassinare Lorenzo de' Medici e suo fratello e sostituirli a Firenze con un altro nipote, Girolamo Riario. L'Arcivescovo di Pisa, uno dei principali organizzatori del piano, venne impiccato sulle mura del fiorentino Palazzo della Signoria, e Sisto replicò con un interdizione e due anni di guerra contro Firenze. Egli inoltre incoraggiò i Veneziani ad attaccare Ferrara, che desiderava ottenere per un altro nipote. I principi italiani, contrariati, si allearono per costringere Sisto a fare la pace, un atto che infastidì Sisto immensamente.

Come principe temporale, che costruì solide fortezze nello Stato Pontificio, Sisto si impegnò in modo abbastanza scandaloso nell'aggressione del Ducato di Ferrara da parte dei Veneziani, che egli incitò all'attacco nel 1482. Il loro assalto combinato venne bloccato da un aleanza tra gli Sforza di Milano, i Medici di Firenze, e il Re di Napoli, suo alleato ereditario e di solito braccio forte del papato. Per essersi rifiutata di desistere dalle ostilità che egli stesso aveva istigato (e per essere una pericolosa rivale alle amibzioni papali sulle Marche), Sisto pose Venezia sotto interdizione fino al 1483.

Sisto acconsentì all'Inquisizione spagnola, emanò una bolla nel 1478 che istituiva un inquisitore a Siviglia, sotto pressione politica di Ferdinando di Aragona, che minacciava di ritirare l'appoggio militare del suo Regno di Sicilia. Cionondimeno, Sisto discusse su protocollo e prerogative della giurisdizione, fu scontento degli eccessi dell'inquisizione e prese misure per condannare gli abusi piů plateali nel 1482. Nelle questioni ecclesiastiche, Sisto IV istituì la festa (8 dicembre) dell'Immacolata concezione della Vergine Maria e annullò formalmente (1478) i decreti riformisti del Concilio di Costanza.

Come patrono civico di Roma, Sisto merita ammirazione. La cappella Sistina fu voluta da Sisto, così come il Ponte Sistino che doveva facilitarne l'integrazione con la parte piů vecchia della cittĂ . Egli fece anche ricostruire San Vitale nel 1475 e rifondò, arricchì ed ampliò la Biblioteca Vaticana. Sancì il primo tentativo di riorganizzazione del Calendario Giuliano da parte di Regiomontano e chiamò a Roma Josquin des Prez per la sua musica. Il suo monumento funerario in bronzo, nella Basilica di San Pietro, che sembra un gigantesco cofanetto di oreficeria, č di Antonio Pollaiuolo.

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