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Dune (film)

Attenzione, questo articolo contiene una trama 

Dune
Titolo originale: Dune
Paese: USA
Anno: 1984
Durata: 137 minuti
Genere: Fantascienza
Regia: David Lynch
Soggetto: tratto dal romanzo Dune di Frank Herbert
Sceneggiatura: David Lynch
Attori: Kyle MacLachlan, Brad Dourif, Francesca Annis, Linda Hunt, Sting, José Ferrer, Virginia Madsen, Silvana Mangano, Jack Nance, Kenneth McMillan, Jürgen Prochnow, Dean Stockwell, Max von Sydow, Patrick Stewart, Sean Young.
Fotografia: Freddie Francis
Montaggio: Anthony Gibbs
Musica: Toto, Brian Eno
Scenografia: Anthony Masters
Premi:  

Dune è una pellicola di David Lynch del 1984, tratta dal famoso romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert.

Assai popolare, il libro di Herbert era stato sempre considerato tra quelli quasi impossibili da tradurre sul grande schermo, non solo a causa della quantità di effetti speciali (che nel 1984 non sfruttavano ancora il digitale ed erano assai costosi) quanto piuttosto per la notevole complessità della trama e per lo stile utilizzato da Herbert nel suo libro, largamente basato su monologhi interiori, profondo e dotato di diversi piani di lettura, con un intreccio che coinvolge molti protagonisti differenti. Quello di David Lynch non era stato il primo tentativo di portare Dune sul grande schermo: nei vent'anni trascorsi dall'uscita del libro vi erano stati vari progetti regolarmente falliti, tra cui quello di Alejandro Jodorowsky, che aveva coinvolto vari artisti divenuti poi famosi, da Moebius a HR Giger.

Fu il produttore Dino De Laurentiis ad affidare la regia al giovane David Lynch, che volle occuparsi anche della sceneggiatura collaborando con lo stesso Frank Herbert. Costata nel 1984 la notevole cifra di 44 milioni di dollari, Dune fu considerata una delle produzioni di fantascienza più spettacolari e dispendiose della storia del cinema.

Table of contents
1 La trama
2 La produzione
3 Scenografie ed effetti speciali
4 Il cast
5 Colonna sonora
6 Critiche
7 Leggende
8 Frasi celebri
9 Link esterni

La trama

Nell'anno 10191 l'umanità si è da tempo diffusa tra le stelle e l'universo conosciuto è retto dal Landsraad, un sistema di tipo feudale in cui poche grandi casate, che possiedono interi pianeti, sono in perenne lotta per il potere. La trama inizialmente coinvolge quattro differenti pianeti.

  • Pianeta Caladan, sede della casata Atreides:
Il giovane Paul ha seguito un duro addestramento, in quanto é l'unico figlio ed erede che il Duca Leto Atreides, detto "Il Giusto", ha avuto dalla sua amata concubina Lady Jessica. Jessica è però parte di un segretissimo programma genetico della Sorellanza delle Bene Gesserit. Tale programma millenario mira ad ottenere, tramite una serie di incroci di sangue tra le casate, il Kwisatz Haderach, l'Essere Supremo che governerà l'universo. La nascita di Paul, non prevista, ha sconvolto i piani delle Bene Gesserit.

  • Pianeta Giedi Primo, sede della casata Harkonnen:
Il crudele Barone Vladimir Harkonnen, nemico giurato degli Atreides, ha progettato la completa estinzione dei suoi avversari attraverso un complotto ordito con la segreta complicità dell' imperatore Shadam IV, il quale teme la crescente popolarità del Duca Leto in seno al Landsraad.

  • Pianeta Kaitain, sede della casata imperiale Corrino:
L'imperatore dell'universo conosciuto, Shadam Padishah IV, subisce notevoli pressioni da parte della Gilda spaziale. I mostruosi Navigatori della Gilda vengono mutati con il gas di Spezia per essere in grado di varcare lo spazio con il loro pensiero, per trasferire da un lato all'altro del cosmo le immense navi della Gilda. I Navigatori, parzialmente dotati di precognizione, intuiscono il pericolo costituito da Paul Atreides e vorrebbero fosse eliminato.

  • Pianeta Arrakis (Dune) - il solo luogo di estrazione della Spezia:
Gli Harkonnen hanno abbandato il pianeta, che avevano spietatamente sfruttato per estrarre la preziosa Spezia, sostituiti dagli Atreides, loro avversari, per ordine imperiale. La trappola è tesa e la strage sarà inevitabile. Arrakis, pianeta desertico e inospitale, è popolato da un misterioso popolo, i Fremen, in grado di cavalcare i giganteschi vermi delle sabbie. I Fremen, che chiamano il loro pianeta Dune, hanno atteso a lungo la venuta di un Messia che li guidi, dopo secoli di persecuzioni, in una sanguinosa jihad alla conquista del pianeta Dune. Chi controlla la Spezia, controlla l'universo.

La produzione

Prima di allora David Lynch - che era divenuto famoso pochi anni prima con The Elephant Man - non aveva mai girato film di fantascienza. Aveva anzi rifiutato la regia de Il ritorno dello Jedi, terzo episodio della saga di Guerre Stellari, ritenendo che l'opera fosse già troppo definita dal produttore George Lucas.

Lynch dunque non si era mai confrontato con una produzione dalle dimensioni faraoniche come questa. Tre anni per studiare il look insieme allo scenografo Anthony Masters (2001 Odissea nello spazio); un anno di lavorazione negli studios di Città del Messico con quattro troupe diverse in 75 set con oltre 600 persone; 6 mesi per riprese con gli attori e 6 mesi di post-produzione per gli effetti speciali.

Scenografie ed effetti speciali

Attualmente, grazie all'utilizzo massiccio della computer grafica, inserire gli effetti speciali in fase di post-produzione comporta dei costi relativamente ridotti, mentre all'epoca (1984) la maggior parte del set doveva essere materialmente costruito, dalle astronavi ai grandi palazzi, usando in genere modelli in scala ridotta e sfruttando infine il montaggio per celare eventuali errori od incongruenze. Lynch fece costruire enormi scenografie, spesso in scala 1:1. Per dare vita ai titanici vermi delle sabbie (e agli inquietanti Navigatori) fu chiamato Carlo Rambaldi, il massimo esperto di creature meccaniche nonché padre di ET l'extraterrestre.

I costumi e le scenografie di Dune sono estremamente curati. Lynch concepiva le scene come quadri viventi: ogni pianeta ed ogni casata sono stati accuratamente studiati e resi con scenografie, costumi, luci e fotografia particolari. Gli Atreides, stirpe dalle antiche ed onorate tradizioni militari, sul loro pianeta d'acque Caladan sono caratterizzati da un singolare stile post-barocco, un pazzo incrocio tra lo stile di Ludwig di Baviera e il modernismo. Gli Harkonnen sono resi crudeli e terribili attraverso le luci impietose e le cupe scenografie del loro oscuro e inquinato pianeta, Giedi Primo.

Il regista, che non amava farsi limitare dallo storyboard né dalla sceneggiatura, non finiva d'improvvisare, aggiungendo nuovi elementi alle scene. Un metodo opposto a quello, molto preciso e organizzato, di Spielberg.

Il cast

La scelta iniziale del cast, di primo piano, fu fatta dallo stesso Dino De Laurentiis con la figlia Raffaella, produttrice del film, e includeva Freddie Jones (The Elephant Man) nella parte del mentat Thufir Hawat, José Ferrer (Cyrano de Bergerac) come imperatore Padishah e Max Von Sydow (L'Esorcista) nella parte del Dr. Kynes, il planetologo imperiale. Gli altri ruoli furono coperti con maggiori difficoltà: Brad Dourif dopo qualche riluttanza fu convinto a interpretare Piter DeVries, il mentat malvagio; a Jurgen Prochnow venne assegnata la parte di Leto il Giusto; la complessa parte di Lady Jessica, dopo vari ripensamenti, andò a Francesca Annis. Feyd-Rautha, l'ambiguo e spietato pupillo del barone Harkonnen, fu interpretato dalla rock-star Sting (all'epoca leader della band The Police). Inizialmente era stato proprio Sting uno dei candidati per la parte principale, quella di Paul Atreides/Muad'dib. Prima di arrivare alla scelta di Kyle MacLachan come protagonista ideale furono visionati oltre cento nastri di attori, conosciuti e non. L'allora sconosciuto MacLachan era un vero appassionato del libro di Herbert e si dimostrò perfetto nella complessa parte di Paul, il giovane rampollo che matura, tormentato da sogni e visioni mistiche, e diventa infine il capo supremo dei Fremen e il loro profeta. I pensieri del protagonista vengono resi attraverso una voce fuori campo, scelta che fu molto discussa. Tra i numerosi altri personaggi che hanno parte nella vicenda da segnalare Gurney Halleck, il maestro delle armi di Paul, interpretato dall'attore scespiriano Patrick Stewart (poi divenuto largamente famoso nelle vesti del Capitano Jean Luc Picard nella serie tv Star Trek - The Next Generation), il ruolo di femminile di Chani, interpretato da Sean Young (indimenticabile in Blade Runner) e la Shadout Mapes (Linda Hunt).

Colonna sonora

Per la colonna sonora furono utilizzati brani tratti da Beethoven, Mahler, Schostakovich e Cherubini, eseguiti dall'Orchestra Filarmonica di Vienna e dalla rock band dei Toto. La musica sinfonica e il rock, gli strumenti tradizionali e i sintetizzatori si fondono in un insieme armonico di antico e nuovo.

Critiche

Il film Dune, che aveva suscitato una forte attesa per la notorietà dei libri di Herbert, alla sua uscita fu oggetto di numerose critiche e ottenne un successo commerciale, almeno nell'immediato, inferiore del previsto. La trama è complessa e talvolta oscura, malgrado gli sforzi del regista (che scrisse sei bozze diverse prima della sceneggiatura definitiva), in parte a causa della complessità del romanzo originale, in parte per i tagli che furono operati sulla versione finale della pellicola.

Leggende

Sull'autentica lunghezza della pellicola e sulle sue versioni "perdute" sono nate varie leggende, tra cui quella di una misteriosa "versione integrale" di 5 o 6 ore che nessuno ha mai visto. È altresì falso che la versione di Dune distribuita nei cinema sarebbe derivata dalla "cannibalizzazione" di due film diversi (Dune e il suo seguito). Per contenere la durata alla fine furono effettivamente tagliate molte scene, eliminando interamente alcuni personaggi. Anni dopo, rimontando alcune delle scene tagliate, fu messa assieme una versione estesa di DUNE per la televisione, della durata 3 ore, ma tutt'altro che eccelsa nel montaggio, tanto da essere rinnegata dal regista stesso (che fece togliere il suo nome e lo sostituì con Allen Smithee).

Frasi celebri

Link esterni


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