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Fiume (città)

Fiume (Rijeka in Croato) è il principlae porto della Croazia, situato nella Baia di Kvarner, una rientranza del Mare Adriatico. Ha 144.043 abitanti (2001), ed è la terza città della Croazia.

Fondata prima o durante, il periodo dell'Impero Romano (con il nome di Tarsatica) la città, dopo aver subito le invasioni barbariche, passò sotto il successivo controllo Franco, Croato e Ungherese, prima di finire all'Austria degli Asburgo durante il XV secolo. La Repubblica di Venezia, che fu una forza importante nella zona, non ne ebbe mai il controllo, ma la distrusse due volte.

Costituita come porto franco nel 1723, Fiume passò durante il XVIII e il XIX secolo sotto mano Austriaca, Croata, e Ungherese, finché venne unita a quest'ultimo regno per la terza ed ultima volta nel 1870.

Il notevole sviluppo portuale, l'espansione generale dei commerci internazionali e il collegamento della città (1873) alle ferrovie austriache e ungheresi, contribuirono alla rapida crescita demografica, dai 21.000 abitanti del 1880 fino ai 50.000 del 1910.

La sconfitta dell'Impero Austro-Ungarico nella prima guerra mondiale, e la sua conseguente disintegrazione, portarono alla costituzione di due amministrazioni rivali (italiana e croata), in quanto sia l'Italia che il Regno di Serbi, Croati e Sloveni (la futura Jugoslavia) rivendicavano la sovranità sulla città.

Dopo una breve occupazione italiana, una forza internazionale Anglo-Franco-Statunitense occupò la città (novembre 1918), mentre il suo futuro veniva discusso alla Conferenza di Pace di Parigi nel corso del 1919.

L'Italia avanzava le sue pretese sulla base del fatto che gli Italiani erano in maggioranza all'interno della città, anche se erano una minoranza nella zona. I Corati componevano gran parte della restante popolazione cittadina ed erano la maggioranza nell'area circostante, compresa la vicina città di Sušak;.

I negoziati si interruppero bruscamente con la presa della città, il 12 settembre 1919, da una forza irregolare di nazionalisti italiani, guidata dal celebre scrittore Gabriele d'Annunzio, i quali fondarono uno stato (la "Reggenza Italiana del Carnaro") che faceva intravedere aspetti del successivo sistema dell'Italia Fascista.

La ripresa del governo italiano, da parte del liberale Giovanni Giolitti, nel giugno 1920, indicò un indurirsi dell'atteggiamento ufficiale nei confronti dello stato D'Annunziano. Il 12 novembre, Italia e Jugoslavia conclusero il Trattato di Rapallo, che rendeva Fiume uno stato indipendente sotto un regime accettabile a entrambe le parti.

La risposta di D'Annunzio fu tipicamente stravagante e di dubbio giudizio: la sua dichiarazione di guerra all'Italia provocò un bombardamento da parte delle forze italiane che lo condusse ad arrendere la città alla fine dell'anno. Le truppe italiane presero Fiume nel gennaio 1921.

L'elezione di un'assemblea costituente guidata dagli autonomisti non pose fine alla contesa: una breve presa del potere da parte di nazionalisti italiani venne terminata dall'intervento di un questore reale italiano, e una breve occupazione da parte di fascisti locali, nel marzo 1922, finì con una terza occupazione militare italiana. Sette mesi dopo l'Italia cadde sotto il regime fascista.

Un periodo di acrimonia diplomatica si chiuse con il Trattato di Roma (27 gennaio 1924), che assegnò Fiume all'Italia e Sušak alla Jugoslavia, con una amministrazione portuale congiunta. La formale annessione italiana (16 marzo 1924) inaugurò 20 anni di governo fascista, seguiti da 20 mesi di occupazione militare nazista.

L'epilogo della seconda guerra mondiale vide ancora una volta il destino della città determinato da una combinazione di forza e diplomazia. Questa volta, le truppe Jugoslave avanzarono (ai primi di maggio del 1945) fino a Trieste, nella loro campagna contro gli occupanti tedeschi di entrambe le nazioni: Fiume divenne infine croata (fino al giugno 1991, jugoslava), una situazione formalizzata dal Trattato di Pace di Parigi tra Italia e le Forze Alleate del 10 febbraio 1947.

Gran parte della popolazione italiana della città scelse allora la dolorosa via dell'esodo, e si sparpagliò in tutta l'Italia (soprattutto a Trieste, Venezia, Roma e Genova) e anche oltre oceano (Australia, Canada, Argentina, Uruguay). Tra le persone nate a Fiume che si sono distinte dopo l'esodo, ricordiamo il politico Leo Valiani, gli sportivi Abdon Pamich (marciatore) e Giovanni Udovicich (calciatore), la regista Luciana d'Asnasch Veschi, la scrittrice Marisa Madieri.

Nacque a Fiume, città davvero multi-culturale, anche Janos Kadar, il leader comunista ungherese che prese il potere dopo la rivoluzione fallita del 1956, e lo mantenne fino alla fine (morì poco prima della caduta del Muro di Berlino).

Oggi la Comunità degli Italiani di Fiume comprende circa 5000 persone, ed ha sede nell' antico Palazzo Modello, a pochi passi dalla Torre Civica, uno dei simboli storici della città.


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