Peer-to-peer
Generalmente per peer-to-peer ( o P2P) si intende una rete di computer o qualsiasi rete che non possiede client o server fissi, ma un numero di nodi equivalenti (peer, appunto) che fungono sia da client che da server verso altri nodi della rete.
Questo modello di rete č l’antitesi dell'architettura client-server. Mediante questa configurazione qualsiasi nodo č in grado di avviare o completare una transazione. I nodi equivalenti possono differire nella configurazione locale, nella velocitĂ di elaborazione, nella ampiezza di banda e nella quantitĂ di dati memorizzati. L’esempio classico di P2P č la rete per la condivisione di file (File sharing).
Table of contents |
2 Controversie legali 3 Le prospettive del peer-to-peer dal punto di vista della computer science 4 I protocolli Peer-to-peer e le applicazioni 5 Links esterni |
Il termine può essere tecnicamente applicato a qualsiasi tipo di tecnologia di rete e di applicazioni che utilizzano questo modello (come per esempio il protocollo NNTP utilizzato per il trasferimento delle notizie Usenet), ARPANET, applets java live chat decentralizzate o le BBS di Fido Net. Il termine comunque si rifersce alle reti di file sharing (condivisione file) come Gnutella, FastTrack, e l’ormai defunto Napster che forniscono, o per Napster forniva, il libero scambio (e qualche volta anonimo) di file tra i computer connessi a Internet.
Alcune reti e canali, come per esempio Napster, OpenNap o IRC usano il modello client-server per alcuni compiti ( per esempio la ricerca ) e il modello peer-to-peer per tutti gli altri. Reti come Gnutella o Freenet, vengono definite come il vero modello di rete peer-to-peer in quanto utilizzano una struttura peer-to-peer per tutti i tipi di transazione.
Quando il termine peer-to-peer venne utilizzato per descrivere la rete Napster, implicava che la natura a file condivisi del protocollo fosse la cosa piů importante, ma in realtĂ la grande conquista di Napster fu quella di mettere tutti i computer collegati sullo stesso piano. Il protocollo “peer” era il modo giusto per realizzarlo.
Il tipi di file maggiormente condivisi in questa rete sono gli mp3, o file musicali, e i DivX i file contenenti i film. Questo ha portato molti, soprattutto le compagnie discografiche e i media, ad affermare che queste reti avrebbero potuto diventare una minaccia contro i loro interessi e al loro modello industriale. Di conseguenza il peer-to-peer divenne il bersaglio legale delle organizzazioni che riuniscono queste aziende, come la RIAA e la MPAA. Per esempio il servizio di Napster venne chiuso da una causa intentata dalla RIAA. Sia la RIAA che la MPPA spesero ingenti quantitĂ di denaro al fine di convincere i legislatori ad approvare restrizioni legali. La manifestazione piů estrema di questi sforzi risale al Gennaio 2003 quando venne introdotto, negli U.S.A. un disegno di legge dal Californian Rapresentative Berman, nel quale si garantiva al detentore del copyright i diritti legali per fermare i computer che distribuivano materiale tutelato dai diritti d’autore. Il disegno di legge venne respinto da una commissione governativa Statunitense nel 2002, ma Rep Berman lo ripropose nella sessione del 2003.
Da quel momento in poi le reti “peer-to-peer” si espansero sempre di piů, si adattarono velocemente alla situazione e divennero tecnologicamente piů difficili da smantellare, spostando l’obbiettivo delle major sugli utenti. Qualcuno ha cominciato ad affermare che queste reti potevano diventare un modo per consentire a malintenzionati di nascondere la propria identitĂ . Altri dicevano che per essere completamente immuni dalle major fosse necessario creare una rete wireless ad hoc in cui ogni unitĂ o computer fosse connessa in modo equivalente (peer-to-peer sense) a quella vicina.
Tecnicamente, le applicazione peer-to-peer dovrebbero implementare solo protocolli di peering che non riconoscono il concetto di “server e di “client”. Tali applicazioni o reti “pure” sono in realtà molto rare. Molte reti e applicazione che si descrivono come peer-to-peer fanno però affidamento anche su alcuni elementi "non-peer", come per esempio il DNS. Inoltre, applicazioni globali utilizzano spesso protocolli multipli che fungono simultaneamente da client, da server, e da peer. Reti “peers” completamente decentralizzate sono state utilizzate per molti anni, per esempio USENET (1979) e FidoNet 1984.
La SUN aggiunse degli oggetti in linguaggio Java per velocizzare rapidamente lo sviluppo delle applicazioni P2P a partire dal 1990. In questo modo i programmatori poterono realizzare delle piccole applicazioni chat in real time, prima che divenisse popolare la rete di Instant Messaging. Questi sforzi culminarono con l’attuale progetto JXTA.
I sistemi e le applicazioni Peer-to-peer suscitarono grande attenzione da parte dei ricercatori di computer science. Alcuni importanti progetti di ricerca comprendono il Chord lookup service , ARPANET, IL PAST storage utility e il CoopNet content distribution system (vedi sotto i link esterni).
Formato:
Utilizzo
Controversie legali
Le prospettive del peer-to-peer dal punto di vista della computer science
I protocolli Peer-to-peer e le applicazioni
Una generazione piů recente di sistemi peer-to-peer č stata definita "metacomputing" e viene classificata come "middleware" e sono :
See also: Servent, Compulsory licensingLinks esterni
Computer science research