I fumetti di Carl Barks
Il 6 Novembre 1942 Barks lascia lo Studio Disney per approdare nel mondo dei fumetti sotto l'ala protettrice della Western, l'editore che in quegli anni realizzava gli albi con i personaggi Disney e di altri studi artistici.Gli albi della Western, e in genere tutti gli albi americani, erano di grande formato, divisi per collane tematiche, con periodicità mensile, bimestrale o addirittura stagionale: questo fatto creò alcuni problemi nella pubblicazione in Italia delle storie d'oltreoceano, considerando che l'unico sbocco per queste storie era il Topolino tascabile, la cui periodicità fu prima mensile, poi quindicinale e infine settimanale. Non era solo la diversa periodicità , comunque, l'unico problema: anche il diverso formato di pubblicazione costringeva la Mondadori, editore del giornalino, a rimontare le storie nel classico formato italiano a tre strisce piuttosto che presentarle in quello originale a quattro.
Solo con l'avvento, alcuni anni più tardi, degli Albi di Topolino gli appassionati italiani poterono leggere le storie Disney nel grande formato americano a quattro strisce: queste storie venivano generalmente pubblicate su Walt Disney's Comics and Stories e su Four Color Comics.
Table of contents |
2 Four Color Comics 3 Albi Speciali 4 Uncle Scrooge 5 I fumetti non-Disney |
Walt Disney's Comics and Stories
Il mensile WDCS ospita un ciclo di storie che consentì a Barks di sviluppare il complesso universo dei paperi: è sul 49.mo numero che, per la prima volta, viene citata Paperopoli come città di residenza di Paperino e compagnia.
Questo storico mensile fu il primo ad essere dedicato esclusivamente ai personaggi Disney. La sua struttura era estremamente semplice: una breve storia di apertura con protagonista Paperino e quindi una lunga avventura, generalmente a puntate, con Topolino.
La storia di Paperino, di appena 10 tavole, è, in effetti, uno spazio ben ristretto per il maestro dell'Oregon, costretto a realizzare brevi sequenze, generalmente domestiche, e quasi esclusivamente imperniate intorno alle gag. Lo spazio minimo, però, non impedisce a Paperino di crescere e sviluppare il suo carattere: litiga con il vicino, Mr.Jones, flirta con Paperina, si sfida con Gastone e la sua fortuna, viene beffato, o aiutato, dai nipotini, cambia mestiere un innumerevole... numero di volte, con alterne fortune. Alla fine, Barks riesce a realizzare comunque dei piccoli gioielli, noti in USA semplicemente con il titolo di Donald Duck, mentre in Italia hanno avuto un titolo ogni volta diverso che ha consentito agli appassionati di identificare meglio le storie brevi del maestro.
WDCS oggi
Edita dalla Gemstone Publishing, che ha rilevato l'attività della Western, la rivista è un antologico di 64 pagine, sempre mensile, che pubblica storie di Paperino, Topolino, Lupetto, Nonna Papera, Archimede Pitagorico e altri, realizzate per lo più da artisti come Pat Block, Daan Jippes, Noel e William Van Horn.
Four Color Comics
Barks, però, non ha lavorato solo sulle storie brevi, ma ha anche potuto realizzare storie di più ampio respiro, generalmente ambientate fuori Paperopoli. Ospitate su Fuor Color Comics, antologia della Western che ospita anche altri personaggi oltre quelli Disney, queste avventure sono delle vere e proprie pietre miliari nella storia di Paperino, costretto a viaggiare e a confrontarsi con pericoli e avventure sempre differenti e rischiose, a cominciare da Paperino e l'oro del pirata, la prima storia di Barks, proseguendo poi con Paperino e l'anello della mummia, ambientata in Egitto, o Paperino e l'oro gelato, con un viaggio in Alaska. Non dimentichiamo, poi, Paperino e il mistero della palude, nelle Everglades, e Paperino sceriffo di Valmitraglia, in un Far West ancora legato alle antiche tradizioni.
È in questa sede, poi, che fa il suo esordio la strega Nocciola, e, sul n.178 del 1947, il grande Paperon de Paperoni. Sempre su questa serie vede la luce la storia preferita di Barks, Paperino nel tempo che fu, e una delle sue più belle, Paperino e il mistero degli Incas. Sempre in questo albo, sul n.79 dell'Agosto 1945, appare l'unica storia dell'Uomo dei Paperi con protagonista il Topo: Topolino e il mistero del cappellino rosso. La storia, la cui trama è stata probabilmente scritta da Eleanor Packer, ritrae un Topolino in pantaloncini rossi, in un certo senso anacronistico già per quei tempi, ispirato sia per la storia sia graficamente al modello che Floyd Gottfredson aveva sviluppato sulle strisce quotidiane.
Albi Speciali
In occasione di eventi particolari, delle vacanze estive o natalizie, per l'inaugurazione di un parco o per il rientro a scuola, per l'uscita di un lungometraggio e per Halloween, la Western proponeva sul mercato degli albi giganti, di 80 pagine, in cui venivan coinvolti anche quei personaggi che non erano generalmente presenti sugli albi regolari. Barks collaborò a questi speciali con capolavori come Paperino e la scavatrice (Christmas Parade, 1949), con la 5.a apparizione in assoluto di Paperone, o Paperino in vacanza, la più lunga di Barks, famosa anche per la spettacolare quadrupla d'apertura, una delle poche mai realizzate dal maestro dell'Oregon.
Uncle Scrooge
È il 1951. Viene finalmente inaugurata, dopo tre mesi di prova del personaggio su Four Color Comics, con le storie La disfida dei dollari, La Stella del Polo e L'oca d'oro, che saranno indicate dall'editore come i primi 3 numeri della collana, la tanto attesa Uncle Scrooge, che parte proprio dal numero 4.
Su questa serie, Barks darà sfoggio di un'arte e un'abilità sopraffina, realizzando le sue storie migliori: vicende complesse e di ampio respiro, molto più originali delle avventure scritte per Paperino, spesso influenzate dai film animati, con le quali potrà sviluppare la personalità e la storia del suo nuovo personaggio: Paperon de Paperoni.
Sin da subito, con la 3.a uscita, in appendice, si avrà un doppio esordio, quello della prima moneta guadagnata, la Numero Uno e della banda di ladri che sempre lo termenterà : Zio Paperone e la Banda Bassotti. Nel 1958, poi, verrà introdotto Nonno Bassotto, che fu, in gioventù, avversario di Paperone. Storia dopo storia, comunque, spuntano nuove creazioni e invenzioni (alcune delle quali addirittura brevettate!) come il Manuale delle Giovani Marmotte, la stanza delle preoccupazioni, popolazioni sconosciute come i Terremotari, gli Indiani Paperuti, i Micropaperi, i selvaggi dell'asteroide roccioso.
E nascono anche nuovi avversari, come Cuordipietra Famedoro, o John D.Rockerduck, o la fattucchiera partenopea Amelia, senza dimenticare il ricchissimo texanio Cornolungo Erbaalta, il maragià del Verdestan, o il truffaldino Porcello de Lardo e tutte le losche figure dal sembiante cinghialesco che si alternano nelle storie del maestro.
L'inventore e il suo aiutante
Nel 1956, per ovviare ad alcune esigenze di distribuzione dell'editore, Barks dovette realizzare alcune storie in appendice con personaggi che non comparivano nella storia principale dell'albo. Decise, allora, di puntare tutto su Archimede Pitagorico, realizzando dal n.13, storie in cui era l'unico essere pensante in un mondo di animali, robot e ordigni vari, dove unico compagno sarà il suo aiutante Edi.
Il successo di queste storie fu tale che, nel 1959, Archimede ottenne 4 numeri a lui intitolati sull'antologico Four Color Comics dal titolo Gyro Gearloose, il suo nome originale.
Nonostante il gran numero di storie disneyane realizzate, l'opera di Barks sugli albi della Western non fu assorbita solo ed esclusivamente dai paperi, ma ebbe la possibilità di lavorare anche su altri personaggi, molti dei quali popolari già a quei tempi. La Western, infatti, era la licenziataria anche dei diritti di pubblicazione di altri personaggi animati e sui suoi albi si contano 33 storie non-Disney del maestro dell'Oregon. La maggior parte di queste storie vedeva come protagonisti personaggi dello studio cinematografico della Metro Goldwyn Mayer, meglio nota come MGM, la casa di origine della coppia Tom&Jerry;, nonché la casa di produzione di film con attori del calibro di Greta Garbo, Johnny Weissmuller e della coppia di comici Stan Laurel&Oliver Hardy, nota in Italia con il nome di Stanlio&Ollio.
In quegli anni, comunque, facevano il loro esordio al cinema due bizzarri personaggi: Barney Bear e Benny Burro, pubblicati in Italia dalla Cenisio con i nomi di Pappalardo, per l'orso Barney, e Ciuffino o anche Ciuffetto per l'asinello Benny.
Creati entrambi da Rudolf Ising, il padre dei già citati Tom&Jerry, furono protagonisti di alcuni corti: Barney di ben 18, prodotti tra il 1939 e il 1952, mentre Benny esordiva nel 1942 nel corto dal titolo Little Gravel Voice, nel quale il somarello spaventava tutti gli animali del bosco con il suo verso, allontanando anche un minaccioso lupo.
All'inizio fu proprio quest'ultimo, che deve il nome ad Eleanor Packer, ad avere l'onore di esordire per mano di Barks sulle pagine di Our Gang. Il maestro dell'Oregon realizzò dapprima due storie in solitario, ma successivamente alla Western decisero di dovergli affiancare anche l'orso Barney: da quel momento in pio il successo e la qualità della serie erano destinati a cambiare. Barks prima fece diventare Benny la coscienza critica di Barney, lento e inetto, quindi sviluppò molte delle situazioni tipiche delle storie di Paperino, come le liti con il vicino, in questo caso l'alce Mooseface McElk, che esordiva nella 21.ma storia della coppia, in Italia noto come Mastro Scrocco o anche Gran Cervo.
Dal 1947 in poi il testimone passa a Gil Turner.
Nel 1943 Tex Avery fa esordire, sempre per MGM, il segugio triste dalle palpebre semi-abbassate. Droopy, questo il nome con cui è oggi noto, finì tra le mani di Barks che ne realizzò due storie per i fumetti, apparse sui nn.9 e 11 di Our Gang: in entrambe le storie il cagnolino, battezzato dal maestro con l'ironico nome di Happy Hound, ovvero Segugio Felice, è sulle tracce di un lupo fuorilegge evaso dal carcere di Alca-Sing, proprio come nel film Dumb Hounded, in cui il carcere è però quello di Swing Swing. Alla fine la sua insistenza sarà tale che il lupo andrà a rinchiudersi di nuovo in carcere.
L'equivoco nel nome, comunque, nasce dal fatto che a Barks, per lavorare sui personaggi, vennero dati solo alcuni model sheets (i fogli-guida per gli animatori con gli schizzi preparatori sui personaggi: profili, primi piani, figure in movimento) su Benny e sul segugio, quando ancora i loro nomi non erano stati decisi.
Life Begins for Andy Panda, corto del 1939, segna l'esordio del panda Andy, creatore del cartoonist Walter Lantz, papà anche di Picchiarello (Woody Woodpecker).
Al personaggi dà un piccolo contributo anche Barsk, sul 43.mo numero di New Funnies datato 1943, che realizza si testi di Eleanor Packer, la storia dal titolo Widow's Doughnuts, in cui Andy aiuta una vedova e salva un domatore di circo. In realtà le espressioni del panda sono opera di Jim Pabian, più avvezzo al personaggio, mentre il maestro dell'Oregon si occupa dei fondali e dei personaggi umani.
FC ha anche avuto il piacere di ospitare una storia non disneyana di Barks: '\Porky Pig in Porky of the Mounties', apparsa sul n.48 del 1944.
Scritta da Chaise Craig, ha per protagonista il porcellino ideato da Friz Freleng Porky Pig (in Italia Pallino). Gli fa da spalla la super star della Warner: Bugs Bunny.
L'avventura, ambientata in Canada, vede Pallino sambiato per il poliziotto Dountless del corpo dei Mounties e ispirerà un celebre olio di Barks, riprodotto nel 1977 sulla copertina del n.7 della Comic Book Price Guide di Robert Overstreet.
La stroia è famosa anche perché molte delle espressioni di Bunny e Porky sono state ridisegnate, prima della pubblicazione, da Carl Buettner, il responsabile editoriale della Western in quegli anni.
I fumetti non-Disney
Droopy
Andy Panda
Bugs Bunny e Porky Pig
Carl Barks |
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