Struthio camelus
Struzzo | |
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classe: | Uccelli |
ordine: | Struzioniformi |
sottordine: | Struzioni |
famiglia: | Struzionidi |
Come si chiama in ... | |
bosniaco: | Crnog afričkog noja |
francese: | Autruche d'Afrique |
inglese: | Ostrich |
olandese: | Struisvogel |
polacco: | Struś afrykański |
portoghese: | Avestruz |
spagnolo: | Avestruz |
svedese: | Strats |
tedesco: | Strauß |
turco: | Devekuþu |
Struzzo - Struthio camelus Linnaeus, 1758, Nord Africa.
Africa (area subsahariana, Sahel, corno d'Africa, Somalia, Kenya, Tanzania, Africa meridionale)
Introdotto in Australia.
La specie suddivisa in quattro sottospecie:
Lo struzzo siriano o arabo (Struthio camelus syriacus) si probabilmente estinto intorno alla metà di questo secolo.
Una specie ulteriore, lo struzzo nano (Struthio camelus spatzi), stata proposta da Stresemann per le popolazioni dell'Africa del nord-ovest, sulla base di un formato pi piccolo e di una struttura differente dei pori delle uova, ma non normalmente accettato.Struzzo
Distribuzione
Sistematica
Alcuni autori considerano la sottospecie Struthio camelus molybdophanes come specie separata.
L'ibridazione tra molybdophanes e massaicus ha prodotto giovani fertili così come quella tra australis e camelus, quindi ora nessuno suddivide pi lo struzzo in diverse specie.
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Maschio |
Chuck Bargeron, The University of Georgia, www.forestryimages.org |
Lo struzzo il pi grande uccello vivente ed anche il pi pesante. I maschi levati in piedi misurano 2,10-2,75 m. e pesano 100-130 chilogrammi, a volte arrivano fino a 150 chilogrammi, mentre le femmine alte circa 1,75-1,90 m. e pesano 90-110 chilogrammi.
La grande dimensione presenta ovvi vantaggi per un uccello non volatore nelle pianure africane, in cui i predatori abbondano. In primo luogo, l'altezza degli struzzi, unita alla vista eccellente, significa che può osservare al di sopra della gran parte della vegetazione, in modo da rilevare i potenziali predatori. Secondariamente, i piedi lunghi e possenti gli permettono di fare grandi distanze con minimo sforzo per cercare il cibo scarsamente distribuito. Inoltre rappresentano delle armi di difesa, poiché ogni piede molto robusto e lungo 20 centimetri, appiattiti in lunghezza e appuntiti all’estremità. Infine, il suo collo lungo, quasi nudo, gli dà accesso ad una vasta gamma di alimenti ad altezze differenti.
La testa piuttosto piccola rispetto al corpo, i suoi occhi enormi, sono protetti da lunghe ciglia nere, sono i pi grandi tra tutti i vertebrati terrestri, hanno infatti un diametro di 50 millimetri. Oltre che per rilevare i predatori, lo struzzo deve vedere bene, per potere selezionare meglio i conspecifici, in particolare nella stagione riproduttiva, quando sono alla ricerca di un compagno.
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Gruppo con maschi e femmine |
Kenneth M. Gale, www.forestryimages.org |
In comune con gli altri ratiti, lo struzzo ha uno scheletro ed una muscolatura dell'ala semplificata. Una delle caratteristiche pi significative del gruppo che non c’ la carenatura dello sterno (“ratiti”, dal Latino ratins = zattera), contrariamente a tutti gli altri uccelli, che sono chiamati "carenati", da carena. La forchetta, derivata dalla fusione delle clavicole in un solo osso, in essi scomparsa quasi completamente. Solo il femore pneumatizzato. Le loro piume sono inoltre insolite, infatti non sono rigide a causa dell'assenza dei ganci sulle barbule. Poiché non hanno la ghiandola dell’uropigio, i ratiti non possono impermeabilizzare le loro piume, che quindi tendono a diventare fradice in caso di pioggia. Hanno un numero insolitamente alto di primarie (16), che possono allargare per esporle in modo pi spettacolare.
Lo struzzo l'unica specie in cui le dita si sono ridotte a due, con un interno spesso e robusto. Tutto questo dimostra un adattamento funzionale speciale, la superficie che entra in contatto con la terra molta ridotta, e ciò fa guadagnare in velocità. Questo contribuisce a renderlo l’uccello corridore pi veloce nel mondo, può raggiungere una velocità di 50 km/h per circa mezz'ora. In uno sprint corto può raggiungere i 70 km/h. Alle alte velocità usa le ali per equilibrarsi.
I sessi sono abbastanza distinti nel piumaggio. Il maschio principalmente nero, con le ali e la coda bianche. La femmina una versione pi grigia del maschio, per renderla meno visibile durante l'allevamento dei piccoli. Le piume del corpo sono marroni con frange pallide, mentre le ali e la coda sono bianco sporco. Le piume dei giovani sono simili a quella della femmina, ma generalmente pi uniformi, in particolare nelle ali e nella coda. Si pensa che ci sia una muta completa fra due stagioni di nidificazione, ma finora, la cosa in natura non certa.
Durante la stagione di riproduzione, i colori delle parti nude dei maschi sono molto pi brillanti; ciò pi evidente sulla parte frontale dei tarsi e sul collo, che sono normalmente colore rosa o blu acceso, secondo la sottospecie. Lo struzzo maschio ha un pene retrattile e può raggiungere i 20cm.
Uno degli abitanti tipici della grande pianura dell'Africa, lo struzzo distribuito in gran parte del continente. Può essere trovato in una varietà di habitat aperti differenti, dalla savana al deserto.
In generale preferisce le zone aperte e semi aride con erba relativamente bassa, che gli fornisce un approvvigionamento di generi alimentari sufficiente ed anche una buona visibilità, mantenendo una certa distanza dai suoi nemici. Tende a evitare la prateria in cui l’erba supera il metro e zone che sono densamente arborate o cespugliate, ma può entrare in un terreno boscoso aperto. E’ assente dalle zone di Brachystegia dell'Africa centro-meridionale, può trovarsi in terreni con alberi di Mopane. Preferisce stare lontano dal deserto vero e proprio, in cui non c’ vegetazione, ma i suoi spostamenti alla ricerca di cibo o di acqua possono farli capitare in tali zone.
È, in parte, adattabile alle circostanze idrologiche avverse del suo ambiente e non richiede molta acqua potabile. Non ha problemi nel sopravvivere in zone dove la pioggia annuale sotto i 200 millimetri; nonostante, gran parte della popolazione africana orientale viva nella zona con pi di 800 millimetri l’anno.
L'attività quotidiana dello struzzo comincia poco prima l'alba e termina subito dopo il tramonto, ma può variare, in base alla disponibilità di alimento; se il cibo diventa scarso, gli uccelli devono spender molto tempo nella ricerca e questo può obbligarli a grandi spostamenti. Gli uccelli sono pi attivi durante le prime ed ultime ore del giorno, anche se sono capaci di tollerare il calore estremo e spesso camminano all'aperto sotto il sole di mezzogiorno.
Di notte riposano in luoghi comuni, preferibilmente con il vento a loro favore, nel caso si avvicini un pericolo. Si accovacciano con i colli alzati per la maggior parte della notte, anche se i loro occhi sono chiusi. Un genere di sonno pi profondo, con collo e testa appoggiata a lato del corpo o in avanti, limitato ad intervalli corti.
Lo struzzo gregario e questo può essere derivato da una strategia difensiva. Sia il formato che la struttura del gruppo variano secondo gli habitat ed il periodo dell'anno. Fuori del periodo riproduttivo, il gruppo tende a consistere di due - cinque elementi, mentre uccelli singoli possono essere frequenti. A volte, numeri variabili di immaturi e adulti di entrambi i sessi formano gruppi di 100 uccelli. Nella stagione riproduttiva, tuttavia, in uccelli formano coppie o piccoli harem. Ogni gruppo rimane nel territorio in cui si alimenta e tende ad evitare il contatto con altri gruppi. Ciò nonostante, nella stagione asciutta o in deserti sono stati visti grandi gruppi fino a 680 uccelli aggregati intorno alle pozze d’acqua.
Ci sono frequenti interazioni sociali fra gli individui ed a volte si sviluppano delle brevi lotte, principalmente limitate alle dispute sul rango sociale, o fra gli individui dello stesso sesso durante la formazione delle coppie. Il confronto si svolge solitamente con rumori di minaccia, o dal presentarsi uno con un comportamento di dominanza. In tal caso l'uccello che tiene la propria testa molto alta, soffiando aria ed alzando ali e coda in alto. L'individuo minacciato fugge o adotta una posizione sottomessione, tenendo la testa in basso ed il proprio collo piegato a forma di U, le ali e la coda rivolte in basso. A volte ci sono brevi inseguimenti ed il pretendente può beccare o dare calci al suo rivale.
La credenza popolare che gli struzzi mettano la testa sotto la sabbia in caso di pericolo, errata e non mai stata registrata. Tuttavia, quando non c' nessuna altra possibilità di fuga evidente, un uccello può sdraiarsi sul terreno con la testa e il collo allungati in avanti e rimanere fermo, nella speranza che sia ignorato dal suo nemico. Questa strategia adottata similmente da un uccello in cova, quando sente che il pericolo vicino.
I repertori vocali dello struzzo sono abbastanza vasti ed includono fischi, suoni gutturali e “booming”, così come i suoni non vocali, quali schiocchi e rumori con lo stomaco.
Fra i suoni pi tipici fatti dagli adulti ci sono i “booming” dei maschi; sono usati per affermare il territorio e durante le parate. Consistono di un “buu buu buuuh huuu” profondo e ripetuto parecchie volte a corti intervalli, che suonano come un ruggito di leone, ma senza il ringhio finale. Di notte il “booming” può essere innescato anche senza la presenza di un predatore, per un suono insolito, per esempio in una tempesta.
I maschi inoltre emettono frequentemente un “buuh” morbido o “twoo”. Gli uccelli giovani fanno vari rumori, che riflettono il loro umore o un momento particolare. Durante la cova fanno delle chiamate melodiose di contatto, cui i genitori rispondono.
Lo struzzo onnivoro e che cosa mangi dipende principalmente da ciò che può essere disponibile, secondo l’ambiente ed il periodo dell'anno. Tuttavia, generalmente, la maggior parte della sua dieta si compone di materia vegetale, radici, foglie fiori e semi di una grande gamma di erbe, di cespugli e di alberi. Le voci pi tipiche includono le piante succulenti, i semi delle Acacia e delle Aloe ed anche i Ficus. La dieta viene completata con locuste e altri insetti e piccoli vertebrati (lucertole o piccole testuggini)
L'alimento ingerito viene raccolto nell’ingluvio, fino a che una massa non si sia accumulata, dopo di che viene fatta scorrere lentamente gi per il collo. Molti componenti della dieta dello struzzo sono sgradevoli ad altri animali e sono particolarmente duri da digerire, per questo lo struzzo ha un intestino con una lunghezza di 14 m., che gli permette di ottenere vantaggio dalla maggior parte delle cose che ingerisce. Gli uccelli selvatici inghiottono ciottoli e sabbia per aiutare la digestione ed hanno la tendenza di prendere piccoli oggetti lucidi. Nello stomaco degli uccelli in cattività sono stati trovati monete, chiodi, fili metallici, ecc..
Nel cercare l'alimento, beccano con grande precisione qualunque cosa abbiano selezionato, la maggior parte della quale si trova fino a circa mezzo metro da terra, passano in rassegna solo occasionalmente cibo che si trovi all’altezza della testa.
Mentre sono occupati a pascolare, spesso con le loro teste abbassate e nascosti dalla vegetazione, corrono il rischio di essere sorpresi dai loro nemici, principalmente leoni, ma occasionalmente leopardi e ghepardi. Per evitare tali attacchi, lo struzzo ha sviluppato due strategie. In primo luogo, osservano ed esplorano i loro dintorni ad intervalli irregolari, di modo che un predatore non possa predire quando rifaranno un controllo dell’aerea circostante. Secondo, rimangono uniti in gruppi, riducendo così la vulnerabilità dell'individuo di fronte ad un attacco, poiché ogni uccello ha una probabilità pi bassa di essere la vittima scelta. Ciò gli permette di concentrarsi di pi sull'alimentazione, poiché ci sono pi paia di occhi per vedere un predatore ed stato notato che ogni individuo fa una pausa minore per osservare i dintorni, quando in un gruppo. Lo stesso di quanto capita nelle associazioni occasionali di grandi mammiferi erbivori, quali la zebra e lo gnu, che hanno in comune gli stessi predatori.
Gli struzzi non sono obbligati a bere in quanto la maggior parte della loro acqua ottenuta dalle piante succulente. Inoltre conservano moltissima acqua tramite un adattamento fisiologico speciale, per cui possono aumentare la loro temperatura corporea di 4,2° C. nei giorni pi caldi, riducendo così la perdita di acqua dovuta alla traspirazione.
La stagione della riproduzione dello struzzo varia notevolmente da una zona all’altra dell'Africa, secondo le piogge. Nelle zone pi umide tende ad allevare nella stagione asciutta, fra giugno ed ottobre. Nella zona arida alleva pi irregolarmente approfittando della maggiore disponibilità di cibo dopo le piogge; quindi, nella zona dal Deserto del Namib in Angola, può accadere in qualsiasi momento dell'anno.
Anche la strategia riproduttiva varia da un luogo ad un altro ed i diversi sistemi possono essere usati, in conformità con gli stati ambientali. In popolazioni isolate, con cibo limitato, gli accoppiamenti tendono ad essere monogami, mentre la regola altrove sta nella riproduzione in gruppi, che tendono ad avere una struttura complessa. I gruppi consistono di un maschio territoriale, della femmina dominante e di parecchi femmine di rango inferiore. Le femmine dominante forma coppia con il maschio, anche per molti anni e si dedicano entrambi alla cova e alla cura dei pulcini. Le femmine gregarie si accoppiano con diversi maschi e risiedono in nidi differenti, ma solitamente non covano. Ci sono inoltre maschi adulti nomadi, che si accoppiano con femmine di gruppi diversi, ma non hanno territorio o nido.
Il maschio difende un territorio di 2-15 km quadrati, sempre allarmato da possibili intrusi, perlustra all’intorno, ed esegue il “Booming”. In caso di approccio di un altro individuo, si dirige verso di lui assumendo una postura dominante. Se un maschio, lo scaccia dal suo territorio, ma se una femmina, si avvicina, si siede improvvisamente per terra, apre le sue ali e la coda e comincia ad agitare ogni ala alternativamente ed a muovere la sua coda su e gi. Nel frattempo, la sua testa e il collo ondeggiano da lato all’altro e battono ritmicamente contro i fianchi. Allora si alza e cammina verso la femmina, con le sue ali aperte ed il suo collo brillantemente colorato, inquadrando la situazione. Ora, in funzione dell’atteggiamento della femmina, si siede e ripete il rituale o tenta l’accoppiamento. Una femmina indica che pronta alla copula adottando la posizione sottomessa e vibrando le sue primarie. Durante la copula il maschio grugnisce e geme e ripete i movimenti con le ali e il collo. Queste prestazioni spettacolari sono pi frequenti al tramonto, ma possano accadere anche nel calore del giorno.
Dopo essersi accoppiato con la femmina dominante, il maschio la conduce ad uno dei parecchi nidi che si preparato. Questi sono depressioni del terreno approssimativamente di circa tre metri di diametro, che il maschio scava con le zampe, in luoghi con buona visibilità nel mezzo del suo territorio.
È normalmente la femmina dominante che da inizio alla deposizione, un uovo ogni due giorno per circa una quindicina, nel nido scelto. Ne depone da due a cinque, ma può arrivare a diciotto, le altre femmine risiedono nello stesso nido, con brevi visite nel tardo pomeriggio. Nel caso in cui i predatori siano una minaccia seria o faccia eccessivamente caldo, la femmina dominante custodisce le uova durante il giorno. Se lasciate incustodite, possono essere mangiate da sciacalli, iene o capovaccai (Neophron percnopterus); questi ultimi hanno imparato a rompere le uova facendovi cadere sopra delle pietre.
Le uova bianche e lucide sono enormi, quasi sferiche, in media 159 x 131 millimetri, con gusci spessi 2 millimetri, ma nonostante il loro grande formato, sono relativamente piccole rispetto alle misure dell'uccello. Il peso dell'uovo di circa 1500 g., che approssimativamente equivalente al peso di due dozzine di uova di gallina domestica, ma solo 1-5% del peso dell'adulto femmina. Anche se un adulto seduto può coprire soltanto 19 - 25 uova, la maggior parte dei nidi ne ha di pi, dopo che tutte le femmine hanno dato i loro contributo. Un nido nel Nairobi National Park conteneva 78 uova, ma soltanto 21 di questi sono state covate. Quando la femmina dominante comincia covare, spinge le uova eccedenti delle femmine gregarie lontane dal nido, così forma un anello rotondo intorno ad essa. Nel frattempo, situa le sue uova, che sembra riconoscere da formato, peso o struttura dei pori, nel mezzo del nido. Anche così, c’ abbondanza di spazio anche per parecchie uova delle femmine gregarie, con una media di otto per nido, così ci sono benefici anche per le altre femmine, malgrado non abbiano né un nido, né un partner stabile. I guadagni principali per la femmina dominante, sono la minore probabilità che le sue uova siano perse a causa di un predatore, con così tante altre uova scegliere da.
La cova ripartita fra la coppia, con la femmina pi cripticamente colorata che si prende cura delle uova di giorno ed il maschio che le cova di notte. Dopo circa sei settimane le uova si aprono simultaneamente, la madre e i pulcini già nati stimolano quelli che ancora devono rompere il proprio guscio. I pulcini sono già coperti di un fitto piumino, e dopo tre giorni lasciano il nido, seguendo i loro genitori. Dopo tre mesi cominciano guadagnare il piumaggio giovanili, che sostituito con quello d'adulto durante il loro secondo anno. A quattro o cinque mesi, sono già grandi quanto la metà dell'adulto e dopo un anno raggiungono l'altezza dell'adulto, ma solo dopo 18 mesi raggiungono il suo peso.
Gli adulti si occupano dei loro piccoli, riparandoli sotto le loro ali dal sole e dalla pioggia. Quando sono minacciati da potenziali predatori, gli adulti effettuano un'azione di distrazione, l’uccello in primo luogo fugge velocemente, fingendo di cadere e di essere ferito, muove le ali e gonfia il collo. Gli adulti attaccano occasionalmente, se la situazione lo richiede: ci sono uomini che hanno avuto il cranio fatturato da un calcio e perfino i leoni possono rimanere uccisi.
Quando due gruppi famigliari vengono in contatto, possibile che i genitori si disputino il diritto di allevare tutti i piccoli con brevi inseguimenti, fino a che un coppia non risulti vittoriosa e faccia da genitori per entrambe le nidiate. In questo modo, possono formarsi gruppi di 100 - 300 pulcini, ne sono stati registrati anche di 380. I pulcini possono essere di età differenti e di zone differenti ed essere scortati da uno o pi adulti. Queste “nurseries degli struzzi” rendono i pulcini meno vulnerabili rispetto a quelli di gruppi molto piccoli. Alcuni adulti rimangono generalmente con i giovani fino alla seguente stagione di riproduzione, benché possano rimanere insieme fino a 12 mesi, dopo di che gli uccelli immaturi si staccano per crearsi un proprio gruppo. La maturità sessuale raggiunta dopo tre o quattro anni, vivono probabilmente fino a 30 o 40 anni, in cattività ci sono struzzi che hanno raggiunto i 50 anni.
Gli struzzi hanno un basso livello di successo nella riproduzione e soltanto 10% di tutte le uova si schiude. Similmente tantissimi giovani periscono nei loro primissimi mesi. Nel Nairobi National Park, si valutato che una media di 0-15 giovani per l'adulto all'anno allevata con successo.
Gli spostamenti di struzzi sono regolati dalla disponibilità di cibo e di acqua. Nel deserto e nelle zone semiaride, pi o meno nomade e deve vagare frequentemente, alla ricerca di nutrimento, a volte dovendo fare una lunga strada. Nelle aree pi umide virtualmente sedentario e gli individui tendono a rimanere nella stessa zona tutto l'anno ed anche anno dopo anno, generalmente operano all'interno di un raggio di 10-20 chilometri per giorno.
Gli struzzi si concentrano vicino all’acqua durante i periodi asciutti, mentre sono pi sparsi quando c’ pioggia. Tuttavia, i loro spostamenti non sono stagionali, in quanto la pioggia altamente irregolare nella regione dove si pratica il nomadismo. In parte del Sahel, per esempio, gli uccelli tendono a muoversi verso nord quando piove, ma, quando ritorna la siccità tornano alle loro aree abituali del sud.
Le piume dello struzzo sono state usate per ornamento dall'uomo per almeno 5000 anni, come provano l'arte egiziana e mesopotamica e gli Egiziani inoltre le hanno usate come simbolo di giustizia, per la loro simmetria perfetta. Le uova enormi sono state messe alle estremità da molteplici popolazioni africane, per esempio sudanesi e boscimani, che le usano per fare braccialetti, oppure utilizzate per conservare l’acqua. In alcuni luoghi sono investite di qualità magiche, per esempio come protezione delle case dai fulmini. Rafforzano determinati rituali e fanno spesso parte dei riti funerari tradizionali, mentre nel Mali sono ancora conservate nelle moschee.
Inevitabilmente, fu l'uomo bianco a mettere la specie a rischio. Durante il diciottesimo secolo le piume bianche dei maschi sono divenute di mode per i cappelli delle dame (“aigrettes” e “ospreys”), e ciò ha condotto alla persecuzione dello struzzo, con il risultato che fu quasi sterminato dal Medio Oriente, dall’Africa settentrionale e meridionale. Dall'inizio del secolo scorso, il commercio di piume di struzzo ha avuto un forte sviluppo, soprattutto a Parigi, Londra ed altre città importanti.
Oltre che per le piume e le uova lo struzzo fu perseguitato a causa della sua carne e della sua pelle. Dopo la diminuzione drastica delle popolazioni di struzzo, si scoperto che potevano essere allevati proficuamente, come fu in tempi antichi da egiziani ed altri. Il primo allevamento moderno stato installato nella Provincia del Capo, Sudafrica, nel 1833 e quindi l'allevamento si sviluppato in tutto il Sudafrica, così come nell'Algeria, Sicilia, Francia, Australia. Il commercio ha prosperato fin dopo la prima guerra mondiale, quando la richiesta caduta e la maggior parte degli allevamenti fu costretta a chiudere. Ci sono ancora almeno 90.000 uccelli in cattività a Oudtshoorn in Sudafrica, che ora sono principalmente usati nella produzione di carne e pelle di alta qualità. L'allevamento rimasto anche in Florida, U.S.A., ma utilizzato pi che altro come attrazione turistica.
Nell’Australia meridionale sono presenti piccoli gruppi selvatici, fuggiti da allevamenti abbandonati. Derivati dalla sottospecie australis, probabilmente incrociati con la sottospecie camelus, ne sono stati censiti da alcune centinaia ad un migliaio circa.
La specie stata mantenuta regolarmente in cattività per i millenni e riprodotta nei giardini zoologici. Sono registrate 137 nascite in solo 16 giardini zoologici nell’anno 1984 ed inoltre nel 1979 una femmina prodigiosa ha deposto 81 uova in sei mesi e mezzo!
Fino al secolo scorso, lo struzzo era comune nella maggior parte dell'Africa e del sud-ovest asiatico, ma la persecuzione dell'uomo, unita alla distruzione dell'habitat, lo ha ridotto considerevolmente. Anche se non globalmente minacciata, la specie richiede protezione rigorosa in determinate regioni.
In Africa del nord ed ad ovest, le popolazioni dello struzzo sono già molto piccole ed attualmente continuano a decrescere. Il tutto dovuto alla caccia, alla dispersione e alla raccolta delle uova e delle piume. Per questo motivo, la maggior parte di queste popolazioni ora sono state incluse nell'allegato I delle CITES. In Sudafrica, la specie ora limitata al nord-ovest estremo della relativa area storica, anche se le fughe hanno creato una notevole popolazione selvatica di ibridi. In altre parti, principalmente nelle zone protette dell’Africa orientale, come il Nairobi National Park e il Serengeti National Park, ci sono ancora popolazioni forti, con densità di 12-16 uccelli per 20 kmq, in contrasto con gli 1-5 uccelli in zone simili nelle regioni povere.
Il Medio Oriente aveva una propria sottospecie endemica syriacus, ma ora quasi certamente estinto. La sottospecie abitava una zona che andava dal deserto siriano alla penisola araba. Nel 1977 lungo la pianura costiera d'Israele sono state trovate alcune uova, che datate col carbonio-14, hanno indicato essere vecchie di 6000 anni. All'inizio di questo secolo questa sottospecie era ancora ragionevolmente comune, ma dopo la prima guerra mondiale la proliferazione di armi da fuoco, in congiunzione con la disponibilità del trasporto motorizzato, ha condotto alla devastazione delle popolazioni ed all'estinzione virtuale della sottospecie nel 1941. L'ultima registrazione si avuta del 1966 con un individuo trovato annegato nel Giordano.
Tentativi di reintrodurre la specie sono stati fatti sia in Giordania che in Israele, conclusisi con diciotto pulcini camelus, sottospecie pi simile al syriacus, introdotti nella zona del Deserto del Negev, nell'Israele meridionale, nel 1973.
Habitat
Abitudini Generali
Voce
Cibo ed Alimentazione
Riproduzione
Spostamenti
Rapporti con l'uomo
Status e conservazione
Bibliografia
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