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Sudafrica

Sud Africa
(Dettaglio) (Dettaglio)
Motto:

Il Sudafrica č una repubblica situata nella punta meridionale dell'Africa. Confina a nord con la Namibia, il Botswana e lo Zimbabwe, a nord-est col Mozambico e lo Swaziland; il Lesotho č contenuto interamente all'interno dei suoi confini.

Table of contents
1 Storia
2 Geografia
3 Cultura
4 Politica
5 Politica estera
6 Bibliografia
7 Collegamenti esterni
8 Altre voci

Storia

Sudafrica in breve
Denominazione ufficiale: Repubblica Sudafricana
Afrika borwa
Suid-Afrika
Republic of South Africa
Motto nazionale: ke e: /xarra //ke
Capitale: Pretoria
Abitanti: 43.647.658 (stima 2002)
Superficie: 1.221.0402 km²
Forma di governo: Repubblica
Lingua ufficiale: afrikaans, inglese
zulu, xhosa, swazi, ndebele,
sotho merid., sotho sett.,
tsonga, tswana, venda]]
Valuta: Rand (R) = 100 cents
Continente: Africa
Festa nazionale: 27 aprile
Sigla automobilistica: ZA
Fuso orario: UTC+2
Prefisso telefonico: +27
Cod. intern. internet: .za
Membro dell'ONUdal 1945
Membro del Commonwealthdal
Membro dell'Org. Paesi non allineatidal
Membro dell'Org. UnitĂ  Africanadal
Membro dell'Org. mond. del commercio dal
Membro della Com. Svil. Africa del suddal

Preistoria e scoperta degli europei

I notevoli ritrovamenti fossili di Sterkfontein, Kromdraai e le caverne di Makapansgat indicano che vari australopitechi (Australopithecus) si sono evoluti in Sudafrica fin da 3 milioni di anni fa circa. I fossili di ominidi sudafricani principali comprendono il bambino di Taung, la "sig.ra Ples" e recentemente lo scheletro di "Little Foot".
A queste scimmie antropomorfe sono seguiti varie specie di Homo, inclusi Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens.
Uomini dell’età del ferro, entrarono a sud del fiume Limpopo, nell’odierno Sudafrica, tra il quarto e il quinto secolo ed erano agricoltori. Si sono mossi lentamente verso il sud nella provincia Kwazulu-Natal fino al
1050. Arrivarono fino al Fish River, nell’odierna provincia del Capo Occidentale.
Queste popolazioni dell’etĂ  del ferro, hanno spinto sempre piů a sud i cacciatori-raccoglitori lì residenti.

Scoperto nel 1486 da Bartolomeo Diaz, alla ricerca di una via orientale alle Indie, il Capo di Buona Speranza fu per un secolo e mezzo appoggio portoghese alla via delle Indie. Il Sudafrica era abitato da Khoi, San, Xhosa, Zulu e varie tribů indigene, quando arrivarono i primi coloni olandesi nel 1652.

La prima colonizzazione olandese

La storia scritta del Sudafrica comincia nel 6 aprile 1652, quando un centro di coloni si stabili a Capo di Buona Speranza ad opera di Jan van Riebeeck e per conto della Compagnia delle Indie Olandesi. Per la maggior parte del XVII e XVIII secolo, l’insediamento si espanse lentamente sotto il dominio olandese. La colonia del Capo era costituita da calvinisti europei, soprattutto dei Paesi Bassi, ma anche di tedeschi, ugonotti francesi, scozzesi ed altri; la fusione di questi popoli, diede vita ad uno nuovo: i Boeri o Afrikaners.
I coloni olandesi sterminarono le popolazioni locali San, importando schiavi dall'Indonesia, dal Madagascar e dall'India, che andranno a costituire il gruppo etnico dei Coloureds.

Incursioni britanniche

Nel 1795 gli inglesi occuparono CittĂ  del Capo facendo della cittĂ  la base di partenza per la penetrazione nel continente africano, durante la guerra Anglo-Olandese nel 1797. I boeri si dichiararono sconfitti, ed i Britannici annetterono la colonia del Capo nel 1805. Nacque una disputa per la compensazione all'abolizione della schiavitů imposta dai britannici nel 1835 e molti coloni afrikaner, si spostarono all'interno del paese, creando proprie repubbliche: la Repubblica del Natal, (che nel 1842 fu assorbita dagli inglesi), il Libero Stato d’Orange (Voortekkers, sotto la guida di A. Pretorius) e il Transvaal (che prese il nome di Repubblica Sudafricana, 1854).

Una incursione di Voortrekker nella zona costiera del Natal viene respinta dagli Zulu con a capo Dingane, fratello di Shaka. Nel 1873 gli inglesi posero alla guida della nazione Zulů Cetawayo, ma furono costretti ad attaccarlo, poichĂ© egli costituiva un pericolo per i colonizzatori. Gli Zulů sbaragliarono gli inglesi presso Isandlwana, grazie alla conoscenza del territorio e alla loro abilitĂ , tuttavia non approfittarono della vittoria per distruggere completamente gli avversari in ritirata. Cetawayo non provava interesse per le armi da fuoco e fece continuare i suoi sudditi a combattere con i sistemi tradizionali, che prevedevano il corpo a corpo. Così nelle successive battaglie gli uomini morivano a migliaia sotto i colpi della moderna artiglieria inglese. Occorsero tuttavia quattro anni di guerra estenuante e l’utilizzo di fucili a ripetizione perchĂ© gli inglesi riescano a catturare Cetawayo. La pace pose fine all’indipendenza degli Zulů: lo Zululand divenne nel 1887 colonia britannica e fu incorporato nel 1897 nel Natal.

Guerre Boere

La scoperta di diamanti nel 1867 e oro nel 1886, stimolarono l’immigrazione ed intensificarono il soggiogamento dei nativi. I boeri resistettero con successo agli attacchi britannici durante la prima Guerra Boera nel 1880- 81.
I boeri indossavano uniformi di color cachi, stesso colore della terra, mentre i Britannici usavano uniformi di colore rosso brillante, rendendoli facili bersagli.

La situazione si era fatta così insostenibile per l'intransigenza del primo ministro della colonia del Capo, Cecil Rhodes, che voleva riunire l'intera regione sotto la bandiera britannica e del presidente boero P. Kruger tenace difensore dell'indipendenza boera; i britannici ritornarono in gran numero, senza le loro uniformi rosse, nella seconda guerra boera (ottobre 1899-1902). La guerra fu fortemente osteggiata dal Liberty Party nel Parlamento britannico perchč non necessaria e costosa, ma le enormi vene di diamanti e di oro presenti nelle repubbliche boere, guidarono i Tories per premere sulla guerra. I boeri resistettero strenuamente con tattiche di guerriglia, usando la maggiore conoscenza del terreno, per colpire rapidamente e sparire, ma i britannici riescirono a sopraffare le forze boere grazie al loro numero superiore, alla disponibilitĂ  di rifornimenti esterni e all'intervento del generale inglese F. S. Roberts.
I britannici bruciarono fattorie e raccolti per impedire il mantenimento dei guerriglieri boeri. Ridotti alla fame, molti afrikaners, ritennero che fosse venuto il tempo della pace. Fu così firmato un trattato di pace a Pretoria il 31 maggio 1902.

Governo Britannico

Con il Trattato di Vereeniging viene dichiarata la sovranitĂ  britannica sulle repubbliche sudafricane ed il governo britannico si accollò il debito di guerra (3.000.000 £) dovuto dai governi afrikaner. All’olandese fu accordato uno statuto giuridico speciale (l’afrikaans non fu riconosciuta come lingua distinta).
Una delle disposizioni principali del trattato che conclude la guerra, era che ai neri non sarebbe stato permesso di votare, tranne che nella colonia del Capo.

La gestione britannica tentò una "Anglicizzazione" della popolazione boera con l’educazione obbligatoria inglese, ma il programma fallì, generando soltanto rancore nei boeri ed il programma fu abbandonato quando i liberali vennero al potere in Gran Bretagna nel 1906.

Avvenne in questo periodo il primo riconoscimento dell’afrikaans come lingua distinta dall’olandese.

Governo Afrikaner

Dopo quattro anni di trattative, fu creata l’Unione Sudafricana dalle repubbliche esistenti (Colonia del Capo, Natal, Stato Libero d’Orange e Transvaal), il 31 maggio 1910, dominion autonomo in seno al Commonwealth, esattamente otto anni dopo la conclusione della seconda guerra boera. L'unione era ancora un territorio britannico, ma governata da Afrikaner.

Dopo aver partecipato a fianco dell'Inghilterra nella prima guerra mondiale e aver acquistato così grande prestigio internazionale oltre che un mandato dell'ONU per il controllo dell'Africa del Sud-Ovest, la Repubblica Sudafricana conobbe un periodo di agitazione interna a causa delle sempre piu forte affermazione di elementi boeri nazionalisti sugli elementi inglesi.

Nelle elezioni del 1924 l'inglese Smuts fu battuto dal boero Herzog, sostenitore di una politica razzista, che introdusse nel paese la segregazione razziale (apartheid) giĂ  in vigore nelle ex-repubbliche boere.
Nel 1931 il Parlemento inglese vota lo Statuto di Westminster, che da piena indipendenza al Sudafrica.

Nel 1939 tornò al potere Smuts.
Il Sudafrica si alleò all'Inghilterra nella seconda guerra mondiale, le truppe sudafricane combatterono in Etiopia, Africa settentrionale ed Europa.
Ottenne di annettere alla Repubblica Sudafricana l'ex-colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest, che, nel 1949, con l'elezione di propri rappresentanti, diviene una provincia della repubblica.

Apartheid

L'unione operò una politica sempre piů rigorosa di segregazione razziale, specialmente dopo la vittoria elettorale dell’ala destra del Fronte Nazionale nel 1948 coi governi di Daniel François Malan (1948-1954), Johannes Gerhardus Strijdom (1954-1958) e Hendrik F. Verwoerd (1958-1966) che causarono gravi contrasti interni per l'inasprirsi della politica di apartheid, con perdita dei diritti civili delle popolazioni nere: perdita del diritto di voto per gli Africani, l’Atto di Proibizione dei Matrimoni Misti del 1949 (che proibì a neri e bianchi di sposarsi tra loro) e l'istituzione di scuole agricole e commerciali speciali (le uniche istituzioni che accetteranno allievi neri). I negozi devono servire tutti i clienti bianchi prima dei neri. I neri devono avere speciali passaporti interni (pass book) per muoversi nelle zone bianche, pena l’arresto o peggio.

L’African National Congress, la piů grande organizzazione politica che includeva i neri, era di stampo socialista, giustificazione sufficiente per renderla illegale dagli afrikaner. Sia neri (Albert Luthuli, insignito nel 1960 del Premio Nobel per la pace) che bianchi (partito unito e partito laburista ), organizzarono proteste contro l’apartheid, che venivano puntualmente soffocate con brutalitĂ  dalle forze di sicurezza governative.

Nel 1956 la politica di apartheid fu estesa a tutti i cittadini di colore compresi gli asiatici.

Gli ultimi legami col governo britannico cessarono il 15 marzo 1961 quando il Sudafrica esce dal Commonwealth britannico, rimuovendo Elizabeth II dalla carica di capo di stato e proclamando la repubblica.

Nel 1961 viene approvata la condanna della politica razziale da parte delle Nazioni Unite. Negli anni 60 sotto Hendrik Verwoerd, 3,5 milioni di neri furono sfrattati con la forza dalle loro case e reinsediati nelle "homeland del sud" (Bantustan), nel tentativo di ristrutturare l’apartheid rendendolo meno evidentemente razzista. Una serie di stati con governi neri fantoccio all’interno del Sudafrica, con la possibilitĂ  per i neri di trasferirvisi, in base alle proprie discendenze etniche. Vietato (1960) e senza potere politico, l’ANC e una scheggia del gruppo di soli neri, il Pan-Africanist Congress, si rivolge alle azioni violente. L’ANC limitandosi agli obiettivi strategici come distruggere le centrali elettriche (motivo di arresto del futuro presidente Nelson Mandela) e altre infrastrutture, mentre il Pan-African Congress si dedico ad atti piů casuali e piů generali di terrorismo. Nel 1962 i rapprentanti dell'ANC vengono invitati l'assemblea generale dell'ONU, dove chiedono ai propri membri di porre sanzioni economiche contro il Sudafrica e nel 1963 un embargo sulle armi. Nel marzo 1966 Verwoerd viene rieletto, nel settembre viene assassinato in una seduta parlamentare, Balthazar J. Vorster diventa primo ministro. Nell'ottobre 1966, l'ONU vota la fine del mandato del Sudafrica sull'Africa del Sud-Ovest, ma il Sudafrica non riconosce questo atto della Nazioni Unite. Vorster rimane in carica fino al 1970.

La rivolta di Soweto

Nel 1975, durante la riorganizzazione del Dipartimento Educativo Bantů del governo, burocrati decisero di fare rispettare una legge a lungo dimenticata che richiedeva che la formazione secondaria fosse condotta soltanto in lingua afrikaans, invece che in altre lingue africane locali. Dal 1976, molti insegnanti ignorarono l'indirizzamento e furono licenziati. La tensione crebbe. Gli studenti si rifiutarono di scrivere in Afrikaans e vennero espulsi. La rivolta si estese, una scuola dopo l’altra, unica soluzione del governo fu di chiudere le scuole e di espellere gli studenti rivoltosi.
Una marcia protesta fu organizzata nel distretto nero di Soweto (Johannesburg) il 13 giugno 1976.
Circa 20.000 allievi arrivarono in gruppi, seguiti attentamente dalla polizia. Malgrado gli appelli degli organizzatori a non contrapporrsi alla polizia in nessun modo, lo scontro incomincio quasi subito, con gas lacrimogeno lanciato dalla polizia e spari sulla folla. La polizia, numericamente inferiore, si ritira per radunarsi, e gli studenti costruirono barricate iniziando a distruggere tutto quello che rappresentasse il governo. I tumulti di Soweto finirono dopo alcuni giorni, quando un notevole numero di poliziotti fu assegnato alla zona per reprimere le violenze, che, nelle settimane successive, si sparsero nel resto del paese.
Durante i tumulti, i commentatori internazionali, trasmisero le notizie sui massacri della folla di manifestanti inermi. Da allora, la maggior parte dei paesi nel mondo (eccezioni Gran Bretagna e USA), imposero sanzioni economiche al Sudafrica, in risposta all’apartheid.

Transizione verso un governo di maggioranza

Gli anni 90 portarono alla fine dell’apartheid, con la liberazione di Nelson Mandela l’11 febbraio 1990 decisa da F.W. de Klerk e con l’introduzione di elezioni democratiche tenute il 27 aprile 1994, prima sotto Nelson Mandela, quindi con Thabo Mbeki.
Il Sudafrica aggiunse 9 lingue africane native all’afrikaans e all'inglese come lingue ufficiali, portanti il totale a 11.

L’era post-apartheid

Subito dopo le elezioni, il governo ANC adottò una politica di ricostruzione e di sviluppo che puntava a ricostruire l'economia. Questa politica fu sostituita dal GEAR, piů conservatrice, utilizzando l'investimento estero. Il cambiamento fu molto controverso e causa di tensioni fra l’ANC e i suoi alleati di governo (South African Communist Party, sindacato COSATU).
Malgrado questi sforzi di miglioramento, l'economia nazionale rimase pigra. Nel
maggio 2003, l'inflazione era all’11,2%, con il Rand che scende a meno della metĂ  rispetto a dieci anni prima (rispetto al dollaro USA). Le riserve straniere rimasero basse. Il tasso di disoccupazione rimase a quasi il 30% della popolazione attiva | Dati economici del Sudafrica. Approssimativamente il 60% della popolazione vive sotto la linea di povertĂ , guadagnando un reddito 250 Rand (circa 30$ USA, fonti febbraio 2003), o anche meno, al mese]. La disparitĂ  economica rimane un problema; piů del 50% della popolazione riceve l’11% de reddito annuale nazionale; mentre il 7% della popolazione riceve oltre il 40% del reddito del paese | PovertĂ  e disuguaglianza in Sudafrica. Con il declino del pugno di ferro afrikaner, il crimine in Sudafrica č cresciuto. La causa principale di morte per i maschi tra i 15-21 anni č l’omicidio. Johannesburg ha il piů alto tasso di crimine registrato tra tutte la cittĂ  nel mondo.

Purtroppo, tra gli effetti secondari del post-apartheid nella situazione economica in Sudafrica includono le chiusure di molti ospedali, istituzioni artistiche e scientifiche. Quelli che restano hanno ristretto il budget e sono mantenuti da sottoscrizioni popolari.

Ci sono state accuse di corruzione di alti funzionari governativi, e lo scandalo coinvolse anche il ministro della difesa Tony Yengeni e la Daimler-Chrysler Aerospace. Tuttavia, la maggior parte di questi scandali non provocò le dimissioni dei funzionari interessati e in molti hanno perso la fede nel clima politico sudafricano.
Un piccolo numero di organizzazioni terroristiche di destra stanno operarndo in Sudafrica. Si oppongono al governo di maggioranza nero e tentano un ritorno all’apartheid e al dominio politico afrikaners. Bombe in Soweto nel 2002, con arresti di presunti membri del gruppo Boeremag.

La condizione economica del Sudafrica sembrò stabilizzarsi negli anni (1999-2003), che resta il piu forte paese industriale del continente africano. imane la singola piů grande concentrazione di alimentazione industriale sul continente africano. Inoltre rimane l'unico stato dell’Africa che utilizzi l’energia nucleare in ogni forma.

Geografia

Geografia fisica

Morfologia

Il territorio sudafricano comprende tutta la porzione meridionale dell'"Africa alta", a sud della valle del Limpopo e della depressione del Kalahari. Esso poggia su un antichissimo zoccolo di rocce cristalline precambriane, venate da ricchi filoni auriferi e uraniferi nella regione del Witwatersrand (Transvaal); in gran parte però tale substrato č ricoperto da sedimenti della formazione detta del Karroo diffusa in tutta l'Africa meridionale ma caratteristica sopratutto della regione del Capo. Di etĂ  da

carbonifera (Paleozoico) a  giurassica (Mesozoico), tali strati raggiungono anche i 7.000 m di potenza; sono anch'essi economicamente assai importanti per la presenza di vasti giacimenti carboniferi. Di struttura perciò essenzialmente tabulare, il territorio sudafricano si corruga solo
nell'estrema sezione meridionale del Capo, dove si allinea, per effetto dell'orogenesi ercinica, una serie di catene, con allineamento per lo piů da est a ovest, separate da lunghe valli; nelle depressioni formate dal corrugamento capide si stendono appunto il Grande Karroo e il Piccolo Karroo.

L'elemento morfologico prevalente č però l'orlo rialzato dell'altopiano; benchĂ© in piů punti smembrato dall'erosione (il principale agente modellatore del territorio, che non fu piů interessato da ingressioni marine dopo il Paleozoico, salvo lievi episodi marginali) in massicci isolati, come il Tafelberg (1.914 m) e il Kompasberg (2.504 m), il ciglio continentale forma una imponente muraglia a est, con i Monti dei Draghi, o Drakensberg, caratterizzati da potenti effusioni basaltiche e con varie cime superiori ai 3.000 m (le massime quote si trovano però nel Lesotho).

Verso ovest tale margine rialzato, il Great Escarpment o Grande Scarpata, si abbassa progressivamente fino ai ripiani terrazzati della costa occidentale, mentre verso sud č fronteggiato dalle menzionate catene del Capo. Una stretta fascia alluvionale costiera orla quasi tutto il paese; la costa č molto regolare e generalmente importuosa, salvo che nella zona meridionale dove le catene del Capo si affacciano direttamente sul mare. Qui l'erosione marina ha intagliato un modo pittoresco i rilievi arenacei, originando una successione di promontori, con coste a falesia, e di brevi tratti di coste basse; il famoso Capo di Buona Speranza č però un antico isolotto roccioso saldatosi al continente. Piuttosto monotoni sono i tavolati dell'interno, di altezza media tra i 1.200 e i 1.800 m.

Idrografia

Idrograficamente il paese, pur diviso tra diversi bacini, tributa essenzialmente nell'Oceano Atlantico, soprattutto tramite l'Orange (1860 km), il principale fiume nazionale, che nasce nel Lesotho e il cui vasto bacino (1.020.000 km²) corrisponde a buona parte degli altipiani; il corso del fiume č però accidentato da rapide e cascate che ne rendono diffile la navigazione, ostacolata inoltre dal regime assai irregolare. Tra i suoi affluenti una certa importanza hanno il Vaal (1.200 km) e il Molopo (circa 1.000 km) che segna per lungo tratto il confine col Botswana ma che č quasi sempre asciutto. Scende all'Atlantico anche l'Olifants.

Tra i tributari dell'Oceano Indiano il principale č il Limpopo (1.600km): l'irregolaritĂ  del del profilo e del regime ne pregiudica però la navigazione.

Gli altri fiumi nascono quasi tutti dalla Grande Scarpata e presentano un andamento normale alla costa (fra i molti č celebre il Tugela che si origina ai confini col Lesotho e forma, con una serie di salti, le cascate omonime) tranne quelli della zona del Capo, dove il rilievo li costringe a lunghi percorsi longitudinali.

Clima

Il clima č notevolmente vario in rapporto sia alla grande estensione territoriale, sia all'altitudine, sia all'esposisizione al mare. La latitudine subtropicale e il profondo influsso marittimo sono all'origine del clima mediterraneo che caratterizza l'apice meridionale del territorio sudafricano: qui le temperature sono miti e le precipitazioni superano i 600 mm; le piogge sono legate all'avanzata di fronti freddi di origine antartica durante l'inverno, mentre quasi tutto il resto dell'Africa australe nello stesso periodo č sovrastato da un'area anticiclonica che impedisce l'afflusso di masse d'aria umida degli oceani circostanti.

Al contrario, d'estate, quando in ambito continentale si instaurano condizioni di bassa pressione, le masse d'aria umida provenienti dall'Oceano Indiano al seguito dell'aliseo di sud-est investono le coste orientali e la Grande Scarpata irrorandole di abbondanti precipitazioni (1000-1500 mm). In particolare il Natal gode di un clima caldo umido, che fa di questa provincia l'area piu favorevole alla coltivazione di colture tropicali.

Man mano che si prosegue verso l'interno le precipitazioni diminuiscono: sugli altopiani si aggirano sui 500-800 mm annui. In modo piu netto si riducono proseguendo verso ovest fino a toccare i 60 mm a Port Nolloth, sull'Atlantico. Le escursioni termiche, sensibili sugli altopiani, sono alquanto contenute sulle coste.

Temperatura e precipitazioni

Sudafrica
http://en.wikipedia.org/upload/a/af/Sud_Africa_Clima.jpg
Temperature e precipitazioni mensili

Geografia umana

Popolazione

DensitĂ : 36 per km²

Il censimento dell’ottobre 1996 ha mostrato una popolazione di 40.583.611; le valutazioni per questo paese considerano esplicitamente gli effetti della mortalitĂ  eccedente dovuto il AIDS; ciò può provocare la speranza di vita piů bassa, l'piů alti mortalitĂ  infantile e tassi di mortalitĂ , popolazione piů bassa e tassi di accrescimento e cambiamenti nella ripartizione demografica dall'etĂ  e dal sesso che sia previsto al contrario (luglio 2002 est.)

Etnie

Neri 75,2% (zulu 23%, xhosa 9%, ndebele, setswana, siswati, tshivenda, sesoto, xitsonga), bianchi 13,6% (inglesi, afrikaans), colored 8,6%, indiani 2,6%.

Religione

Cristiani 68%, mussulmani 2%, indu 1,5%, animisti 28,5%.

Geografia politica

Il Sud Africa č diviso in nove province

Province del Sudafrica
Provincia Capoluogo Abitanti capoluogo Superficie (km²) Abitanti DensitĂ  (ab./km²)
Capo Occidentale CittĂ  del Capo ca. 2.700.000 129.370 ca. 4.700.000 36,32
Capo Settentrionale Kimberley ? 361.830 ca. 850.000 2,35
Capo Orientale Bisho ? 169.580 ca. 6.700.000 39,51
KwaZulu-Natal Ulundi ? ca. 92.000 ca. 8.500.000 92,39
Stato Libero Bloemfontein ? 129.480 ca. 2.800.000 21,62
Nord Ovest Mafikeng ? ? ? ?
Gauteng Johannesburg 1.480.000 ca. 17.000 ca. 8.800.000 517,64
Mpumalanga Nelspruit ? ? ? ?
Limpopo Polokwane ? ? ? ?

Geografia economica

Prodotto Nazionale Lordo: 3.210$ pro capite (30° posto della classifica mondiale).
Bilancia dei pagamenti: - 1,93 miliardi di $.
Inflazione: 7,8% (maggio 2003); 9,2% (2002), 5,2% (1999), 8,8% (1994), 16,2%(1987),(10,5%(1978).
Disoccupazione: 37% (stima 2001) (30% - stima 1999)
Popolazione occupata: agricoltura 30%, industria 25%, servizi 45% (stima 1999)

La Sudafrica č un paese in via di sviluppo a reddito medio, con abbondanti risorse, ben sviluppato in finanza, comunicazioni, energia e settori dei trasporti, la borsa valori č fra le prime dieci del mondo. Tuttavia, anche se lo sviluppo č stato positivo per dieci anni consecutivi, non ha ridotto il 30% di disoccupazione e rimangono i problemi dell’era dell’apartheid, la povertĂ  e la mancanza di potere economico fra i gruppi svantaggiati. Altri problemi sono il crimine, la corruzione e HIV/AIDS. All'inizio di 2000, il presidente Mbeki promise di promuovere sviluppo economico e l’investimento straniero, tagliare le spese e privatizzare.

Punti di forza. E' l'economia piů sviluppata dell'Africa; altamente diversificata e con infrastrutture moderne. Il settore finanziario č molto forte negli investimenti mobilizzati. Il settore manifatturiero č in crescita. Le risorse naturali sono varie, in particolari minerali di importanza strategica.

Punti di debolezza. I timori politici scoraggiano gli investimenti stranieri, Crescita troppo debole per superare le privazioni della maggioranza nera. Boom demografico. Il calo del prezzo dell'oro minaccia molti settori.

Risorse

Produzione di energia elettrica: 35,9 milioni kw.
Pesca: 15.500 tonnellate.
Petrolio: non produttore, raffinazione 10.000 b/g.
Allevamento: pecore 13,5 milioni, capre 12,5 milioni, bovini 5,3 milioni.
Minerali: .

Agricoltura Come in genere tutti i settori produttivi del paese, anche nell'ambito dell'agricoltura l'intervento del governo č stato decisivo; esso si č soprattutto esplicato nei provvedimenti presi per assicurare un sufficiente approvvigionamento idrico in un territorio che perde, per evaporazione o per straripamento, la maggior parte delle acque convogliate dai fiumi. Sin dal 1971 opera la Water Research, commissione istituita appunto per coordinare e promuovere le piů opportune ricerche e salvaguardie idrologiche; ma gia nel 1966 era stato varato un grandioso progetto per la sistemazione della valle del fiume Orange, con la creazione di tre grandi laghi artificiali in grado di alimentare 20 stazioni idroelettriche nonche una vasta rete di canali. Nel complesso il 13,6% della popolazione attiva č occupata nel settore agricolo. Arativo e colture arborescenti ricoprono il 10,8% della superficie territoriali; un quarto di questi corrispondo al "triangolo del mais" tra Mafikeng, il Lesotho e lo Swaziland, sono destinati al mais, che in parte č esportato. È invece destinata eminentemente al mercato interno la produzione, molto inferiore, del frumento (15-20 milioni di q), diffuso sopratutto nel settore sud-occidentale della Provincia del Capo e nella parte orientale dello Stato Libero d'Orange; tra i cereali minori figurano il sorgo (4 milioni di q), l'orzo, l' avena, il Miglio. Sempre al mercato interno sono destinate le patate (12,5 milioni di q) e varie colture orticole ( pomodori, piselli, cipolle, fagioli, ecc.). Abbastanza netta č, come in altri stati africani, la demarcazione tra agricoltura di sussistenza e la ben piů fiorente agricoltura industriale di piantagione; qui al primo posto si colloca la canna da zucchero (22 milioni di q di zucchero prodotti annualmente), concentrata nella fascia costiera del Natal, cui fanno seguito il tabacco (340.000 q) , prodotto soprattutto nel Transvaal e in talune zone della Provincia del Capo, e il cotone (1,5 milioni di q tra fibra e semi), diffuso negli altopiani. Importantissima č infine la frutticoltura, in buona parte destinata all'esportazione e che, grazie alla varietĂ  delle condizioni climatiche presentate dal paese, consente la crescita di specie sia proprie delle aree temperate sia tipiche di quelle tropicali. La vite (14,6 milioni di q di uva) prospera nella cuspide sud-occidentale della Provincia del Capo e da elevati quantitativi di vini molto pregiati (9,4 milioni di hl annui); sempre nella provincia del Capo si coltivano mele (4,5 milioni di q), pesche (1,7 milioni di q), pere, prugne, albicocche. L'agrumicoltura (6,5 milioni di q tra arance, pompelmi e limoni) č ottimamente rappresentata, oltre che nella Provincia del Capo, nella fascia costiera del Natal specie attorno a Durban; sempre nell'area costiera del Natal si produce frutta tropicale (ananas 2,6 milioni di q, banane 1,8 milioni di q, manghi, papaie, ecc.). Ben sfruttate sono anche le non cospicue risorse forestali che forniscono annualmente 19 milioni di m³ di legname, coprendo il 90% del fabbisogno interno.

Allevamento Nel complesso per le sue caratteristiche climatiche la Repubblica Sudafricana si presta all'allevamento del bestiame: ben il 66% del territorio nazionale č occupato da prati e pascoli permanenti, La distribuzione attuale del bestiame č condizionata dalla estensione e dalla natura dei pascoli; così i bovini (11,9 milioni di capi) sono concentrati nelle aree piu umide dell'est e del nord (Natal, Transvaal, sezione orientale della Provincia del Capo, Orange settentrionale); piů importante č l'allevamento degli ovini (32,6 milioni di capi), che si accontentano di pascoli magri e aridi e che sono quindi diffusi in tutta la vastissima regione centrale. Il Sudafrica č un grande produttore di lana (500.000 q l'anno); ma gli ovini forniscono pure le pregiate pelli karakul. Fra i caprini (5,8 milioni di capi) sono di particolare rilievo le capre d'angora (1 milione); si allevano inoltre suini, cavalli e volatili da cortile.

Pesca Anche la pesca (878.000 t annue) riveste notevole importanza, essendo un settore modernamente attrezzato e organizzato; i prodotti piu abbondanti (sardine, acciughe, sgombri, merluzzi) sono tratti dalle fredde acque atlantiche.

Risorse minerarie Oro e diamanti. Il Sudafrica č per tradizione il paese dei diamanti e dell'oro; tuttavia le sue risorse sono molto piu varie e in taluni casi grandiose. BenchĂ© sia ormai estratto a notevole profondita e quindi a costi crescenti, l'oro (650-700.000 kg annui, 62% della produzione mondiale) č una sbalorditivo primato sudafricano; l'area di estrazione piu famosa č il Rand (Transvaal); ad essa si sono aggiunti numerosi altri giacimenti, come quelli di Odendaalsrus e di Elsburg: si tratta nel complesso di una cinquantina di miniere. I minerali auriferi contengono anche una notevole quantita di uranio, che viene lavorato in diversi impianti (6.500 t di ossido di uranio); rilevantissima anche l'estrazione di argento (161.000 t). Quanto ai diamanti, lo stato ha una produzione colossale (8,7 milioni di carati tra gemme vere e proprie e diamanti industriali); tale attivita fa capo alla compagnia De Beers, che controlla gran parte del commercio mondiale delle pietre. Per i diamanti vanno soprattutto ricordate le miniere di Kimberley (Provincia del Capo), Premier (Transvaal), Jagersfontein e Koffiefontein. Diamanti alluvionali si estraggono dal letto del Vaal e presso Port Nolloth alla foce dell'Orange; con imbarcazioni appositamente attrezzate vengono estratti diamanti anche dal fondo del mare. All'oro e ai diamanti si deve aggiungere il platino (78.500 kg). Carbone e petrolio. Importanti sono anche i giacimenti di carbone (174 milioni di t); la piů cospicua area carbonifera si estende dal Natal fino a comprendere tutto il Transvaal centrale; altre miniere si trovano nello Stato Libero d'Orange. I primi ritrovamenti di una certa entita di petrolio, ubicati nei fondali sottomarini al largo delle coste del Capo, sino al 1982, ma il petrolio rinvenuto non č sufficiente perche ne risulti economica l'estrazione. In effetti quasi la metĂ  degli idrocarburi impiegati non sono provenienti dal petrolio, ma sono dei succedanei ottenuti per sintesi dal carbone nei colossali impianti dei complessi SASOL (South African Coal, Oil and Gas Corporation). Altri minerali. Anche per i minerali metalliferi la Repubblica Sudafricana č dotatissima, specie per quelli di ferro (15,6 milioni di t), presenti soprattutto nel Natal, ma ancor piů per la cromite (1,9 milioni di t, secondo produttore mondiale), il manganese (1,4 milioni di t, secondo produttore mondiale) e l'antimonio (5.260 t, quarto produttore mondiale); cospicua č anche la produzione di vanadio (16.300 t) e di nichel (30.000 t). A grande distanza rame (209.000 t), stagno, tungsteno. Tra i minerali non metalliferi prevalgono l'amianto (146.000 t), i fosfati naturali (2,9 milioni di t), la mica e lo zolfo. Grandiose saline (626.000 t di sale) si trovano a Port Elizabeth e a Brantford.

Industria Potenzialita industriali. Il settore in maggior espansione č quello industriale, che attualmente partecipa per due quinti alla formazione del prodotto nazionale. Una delle caratteristiche dell'industria nazionale č la presenza di un forte settore pubblico, che ha istituito grandi societa, come la SASOL, la ISCOR (South African Iron and Steel Industrial Corporation), la ESCOM (Electricity Supply Commission), la SOEKOR (Southern Oil Exploration Corporation), ecc. Sotto egida governativa viene sostenuta la realizzazione di vari progetti economici di grandi proporzioni. Il potenziamento industriale ha avuto come logica premessa un'attentta politica economica di sviluppo energetico; la produzione di energia (164.000 milioni di kWh) supera giĂ  quella di molti paesi europei. L'energia prodotto č quasi esclusivamente di energia termica, alimentata da carbone locale e da petrolio d'importazione; sono in atto però sia il potenziamento delle centrali idriche, legato soprattutto alle grandi opere in corso sul fiume Orange, sia un vasto programma di creazione di centrali nucleari. Produzione industriale. L'industria nacque come attivitĂ  di trasformazione delle risorse minerarie locali; oggi il suo panorama č assai diversificatoe ha assunto proporzioni rilevanti anche in vari settori manifatturieri. Cospicua č l'industria siderurgica, che si avvantaggia della presenza si ferro e carbone: localizzata specialmente nel Rand (Johannesburg, Pretoria, Vereeninging), produce oltre 14,6 milioni di t tra ghisa e acciaio. A fianco di essa operano complessi metallurgici diversi: del rame, dello stagno, dell'alluminio (che lavora bauxite d'importazione), ecc., che operano sia per richieste interne che per l'estero. Vasta č la gamma di prodotti dell'industria meccanica: automobili, veicoli, aerei, navi, apparecchiature elettriche; collegati con l'industria dell'automobile, gli stabilimenti per la produzione della gomma (6,8 milioni di pneumatici). Ha assunto proporzioni molto rilevanti la produzione chimica, dislocata in vari centri ma soprattutto operante a Sasolburg, nel Rand, dove si produce benzina sintetica ricavata dal carbone, acido solforico, superfosfati, materie plastiche, caucciu sintetico; altri grandi complessi sono a Modderfontein (ammoniaca sintetica), Somerset West (resine sintetiche, coloranti), Phalaborwa (fertilizzanti), ecc. Il settore petrolchimico, pure in costante espansione, č presente con varie raffinerie ubicate in prevalenza nei centri portuali d'importazione (CittĂ  del Capo, Durban), nonchĂ© a Sasolbourg. Il settore tessile si segnala per i cotonifici e i lanifici, con la collegata industria dell'abbigliamento. Lavorano materie prime nazionali varie altre industrie, dall'alimentare alla calzaturiera e alla manifattura dei tabacchi; il Sudafrica ha una buona produzione di cemento e di carta.

Trasporti

Strade: 33.800 km (la guida č a sinistra) Autostrade: 1.142 km Ferrovie: 22.916 km Porti: CittĂ  del Capo, Durban, East London, Mosselbaii, Port Elizabeth, Richards Bay, Saldanha Marina mercantile: 8 navi per 371.000 tsl
  • portacontainer 6
  • petroliere 2
Aeroporti: 740 (2001)
  • Jan Smuts International (Johannesburg)

Turismo

1 visitatore l'anno ogni 8 abitanti. Lesotho 30%, Zimbabwe 14%, Swaziland 14%, Botswana 10%, Namibia 5%, altri 27%.

Esportazioni

Gran Bretagna 12%, USA 6%, Giappone 5%, Germania 4%, Zimbabwe 4%, Mozambique 2,5%, altri 62,5% (2001 st.)

Importazioni

Germania 13%, USA 12%, Gran Bretagna 11%, Arabia Saudita 7%, Giappone 7%, Iran 5%, altri 45% (2001 st.)

Cultura

Alfabetizzazione

Tasso di alfabetizzazione: 85%.
Studenti universitari: 617.897.

Istruzione

L'istruzione č obbligatoria tra i 7 e gli 11 anni. L'istruzione primaria dura 7 anni; l'istruzione primaria č divisa in una sezione inferiore (due anni) e una superiore; l'istruzione secondaria č quadriennale e comprende una sezione inferiore triennale che termina con un esame (Junior Certificate) e una sezione superiore, che si conclude con un esame di ammissione universitaria (Matriculation).

Universita

SanitĂ 

Sistema sanitario pubblico.

Ambiente

Il 5% del territorio protetto (4 % č parzialmente protetto).
Trattati ambientali:

Flora

In relazione alle variazioni climatiche, la copertura vegetale č alquanto differenziata; sugli altipiani predominano le praterie temperate, che trapassano in steppe cespugliose e xerofile verso le aree meridionali ed occidentali meno piovese; sul versante orientale si incontrano savane arbustive, spesso associate a piante d'alto fusto come acacia e baobab, e lembi di foresta tropicale, con carattere di foresta a galleria lungo i corsi di alcuni fiumi (Tugela). La copertura vegetale tipica della fascia sud-occidentale del paese, che gode di clima mediterraneo, č la macchia sempreverde.

Fauna

Parchi nazionali

Kruger National Park

Politica

Presidente: Thabo Mbeki. Primo Ministro: Jan Smuts. Sistema bicamerale:

  • Assemblea Nazionale - 400 membri
  • Consiglio nazionale delle province - 90 membri (10 membri per ogni provincia)

Politica estera

Sudafrica
Mappa geografica

Bibliografia

Collegamenti esterni

Altre voci

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