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Cile

   Cile
     
     
     (Dettaglio)
     (Dettaglio)
     Motto: Por la razón o la fuerza
     
Denominazione ufficiale:República de Chile
Inno nazionale:Himno Nacional de Chile
Lingua ufficiale:spagnolo
Capitale:Santiago
Forma di governo:Repubblica
Attuale capo di stato:Ricardo Lagos Escobar
Attuale premier:
Continente:America
Superficie:
 - Totale
 - % acque
37a
756.950 km²
1,07%
Abitanti (al 2002):15.165.435 61a
Densità:20,0
Festa Nazionale:18 settembre
Indipendenza:1818
Moneta:peso cileno
Sigla automobilistica internazionale:RCH
Fuso orario:UTC -4
TLD:.cl
Prefisso telefonico:+56
Membro ONUdal 1945
Membro APECdal
Membro G15dal
Membro NAMdal
Membro OASdal
Membro Gruppo di Riodal

Il Cile una nazione (756.950 km², 15.116.435 abitanti, capitale Santiago) dell’America meridionale.

Confina a

Il Cile una repubblica presidenziale.

La lingua ufficiale quella spagnola, altre lingue indigene: mapuce, alakaluf.

Table of contents
1 Storia
2 Geografia
3 Cultura
4 Arte
5 Politica
6 Bibliografia
7 Link
8 Altre voci

Storia

Colonia spagnola

Nel Cile la lotta per l'indipendenza cominciata nel momento stesso in cui la
Spagna ha avanzato pretese espansionistiche sui territori cileni.
Gli Aruacani furono il popolo che meglio incarnò questo atteggiamento nei confronti della conquista spagnola: per tutto il XVI secolo i diversi condottieri spagnoli (Diego de Almagro, Pedro de Valdivia, Francisco de Villagra) non riuscirono ad insediarsi stabilmente in Cile. I primi insediamenti avvennero nella parte settentrionale: Santiago (1541), Concepción (1550), Valdivia.
Verso la fine del XVI secolo, Garciá Hurtado de Mendoza, riuscì a stabilire un certo controllo sulla zona settentrionale, rimandando la conquista dei territori meridionali.

Automonia ed indipendenza

La continua e tenace resistenza indigena portò a due grandi movimenti di liberazione (il primo nel 1723 e quindi nel 1809), che portarono alla conquista di ampie autonomie.
Le esigenze indipendentistiche non furono comunque soddisfatte: le lotte si riaccesero nel 1810 con la creazione di una assemblea ristretta promossa da Martínez de Rosas e Bernardo O’Higgins, portando il Cile all'indipendenza nel 1818, dopo la vittoria di San Martin a Maipú, con la Dichiarazione di Talca.

Politiche interne autoritarie

Successivamente si ebbe un periodo di lotte politiche a causa delle tendenze autoritarie espresse dai conservatori e dagli impulsi democratici dei liberali. O'Higgins, Prieto, Bulnes e Montt furono gli interpreti della linea conservatrice, spesso ostacolata da moti di piazza dei liberali. L'evoluzione economica del Cile aprì la possibilità di una collaborazione tra liberali e conservatori, che si realizzò con le presidenze di Péz e Zañartu. Dal 1860 le vicende nazionali sono imperniate su conflitti con la Spagna e gli stati confinanti (Per e Bolivia).

Guerra del Pacifico

La guerra contro la Spagna (1865-66), si scatenò in seguito alla rivendicazione spagnola di alcune isole vicino alla costa cilena.
Quindi l'esercito cileno fronteggiò quello peruviano e boliviano (1879) nella Guerra del Pacifico, a causa del possesso della regione del deserto di Atacama, particolarmente ricca di minerali. Entrambe le guerre videro vittorioso il Cile, ma ne turbarono la pace per molti anni: i trattati di pace furono stipulati solo nei primi anni del 1900.
I liberali assunsero sempre maggiore importanza nella politica interna e pi volte riuscirono a salire al potere, spesso degenerando in forma assolutistiche, come nel caso di Balmaceda, rovesciato da un movimento insurrezionale nel 1891.
Lo sviluppo storico cileno dopo il 1900, simile a quello di quasi tutti i paesi dell'America Latina.

Conflitti sociali

La storia cilena viene contraddistinta da violenti conflitti sociali provocati dalla povertà delle masse contadine e operaie, dai forti profitti dei latifondisti e delle società industriali straniere.
Fino al
1931 fu un succedersi di tentativi riformistici repressi da correnti reazionarie attraverso colpi di stato militare.
Nel 1932 si costituì una giunta rivoluzionaria guidata da Dávila che imprime una svolta a sinistra.
Tra i successori, da ricordare Alessandri, che inaugurò la politica del bilanciamento del potere economico privato con quello statale.

Seconda guerra mondiale e dopoguerra

Nel corso della seconda guerra mondiale il Cile si mantenne neutrale fino al 1945, quando entrò in campo alleandosi con gli USA, contro il Giappone.
Il dopoguerra vede un aumento della tensione sociale interna con uno spostamento a destra della politica estera: vengono rotte le relazioni diplomatiche con gli stati socialisti e si inasprisce la repressione anti-comunista in tutto il paese.
Il malcontento generale e la crisi economica favoriscono l'ascesa del dittatore Carlos Ibáñes, che diventa presidente nel 1952.
Nel 1958 gli succede Jorge Alessandri che tentò di superare le difficoltà economiche rafforzando le relazioni e la collaborazione con gli stati aderenti all'OAS.
I problemi restarono in gran parte aperti e vennero aumentati da una serie di catastrofi naturali (terremoti ed eruzioni vulcaniche) che si abbatterono nel 1960 sulle regioni centro-meridionali.
Nel 1964 viene eletto a presidente Eduardo Frei Montalva, che attuò la riforma agraria (eliminazione del latifondo), la riforma scolastica (obbligatoria e gratuita per i primi 8 anni) e l'acquisizione da parte dello stato del 51% delle azioni di aziende minerarie in mano a compagnie straniere.

Governo socialista di Allende e il golpe militare

La realizzazione incontrò forte resistenza sia dalla destra conservatrice che delle sinistre. Nel 1969 le sinistre tolsero la presidenza alla DC, presentando un candidato unico, Salvador Allende, che esperimentò la via cilena al socialismo.
Il tentativo finì tragicamente nel 1973, con un golpe militare, con l'aiuto della CIA, che portò al potere una giunta militare retta da Augusto Pinochet Ugarte e costò la vita ad Allende.
Nel 1980 uno pseudo-referendum, approvò la nuova costituzione; tre anni dopo le forze dell'opposizione moderata, crearono un fronte comune, che cercò il dialogo con la parte pi moderata che era al potere: un primo risultato si ebbe con un nuovo referendum (1988), indetto da Pinochet ad un anno dalla scadenza del suo mandato, che bocciò il regime al potere.

Ritorno alla democrazia

Nel 1989 venne eletto a presidente Patricio Aylwin Azócar, a cui succedette Eduard Frei-Ruiz Tagle (1993), figlio dell'omonimo ex-presidente.
Nel marzo del 2000 viene eletto alla carica di presidente Ricardo Lagos.

Geografia

Stato
Mappa geografica

Il territorio si allunga per 4.200 km, con una larghezza media di 200 km, dal 17° al 56° di latitudine sud.

Geografia fisica

Morfologia

La geografia cilena dipende interamente dalle
Ande. La catena domina l'intero territorio con il suo versante occidentale, formato dal fianco di una possente anticlinale sormontata da vulcani e da edifici di rocce granitiche, intrusive.
Questo piegamento si distende in un'altra e pi blanda anticlinale che dà luogo ad un basso allineamento montuoso in prossimità della costa (Cordigliera della Costa).
Tra le due pieghe si apre una lunga depressione sinclinale che diventa ampia e ben marcata nella parte centrale (Valle Central o Valle del Cile).
Lo stesso motivo tettonico continua nella parte meridionale del Cile, in cui le ingressioni marine hanno dato origine ad una frammentazione insulare.

Le Ande si presentano con aspetti diversi.
A settentrione rappresentano la continuazione delle alteterre peruviane, costituite da un'antica zolla peneplanata, coperta da formazioni mesozoiche e cenozoiche; morfologicamente si presentano come una successione di bacini endoreici dominati dai grandi coni vulcanici del Lascar (5.641 m), del Socompa (6.031 m), del Llullaillaco (6.723 m).
Queste alteterre digradano verso l'orlatura montuosa costiera con versanti non molto aspri, in un ambiente però aridissimo, corrispondente al deserto di Atacama cui segue, a nord del fiume Loa, la desertica Pampa del Tamarugal.
Verso sud la catena andina tende a restringersi, sollevandosi ed arrivando a 6.000 m (Ojos del Salado 6.880 m, Aconcagua 6.959 m, Cerro Tupungato 6.550 m).
A sud di questi massicci, la cordigliera progressivamente si abbassa; alle strutture sedimentarie e scistose si sostituiscono formazioni effusive (vulcani Villarrica, Osorno, Puyehue) e intrusive.
Nella sezione meridionale i massicci si elevano spesso al di sopra di profonde penetrazioni marine, di veri e propri fiordi formatisi in seguito a un generale moto eustatico che interesso tutta la parte meridionale del continente.
Il massiccio pi grande il Fitz Royt (3.375 m).
La parte australe del territorio si estende sulla Terra del Fuoco, che appartiene al Cile nella sua parte occidentale, dominata dalla Cordigliera di Darwin (2.467 m) e nelle isole che continuano la frammentazione dorsale montuosa.

Il profilo costiero cileno e assai vario, frastagliatissimo nel tratto meridionale, continuo e poco accidentato in quello settentrionale, con strette pianure alluvionali costiere in corrispondenza degli sbocchi dei fiumi.

Rientrano nella sovranità cilena alcune isole distanti dalla costa:

Idrografia

La configurazione del paese impedisce uno sviluppo idrografico. Tutti i fiumi hanno un corso breve e a nord a volte non riescono nemmeno a giungere al mare, perdendosi nel salares.
Nella parte centrale, vi un maggior sviluppo di bacini idrografici, per le pi copiose precipitazioni; qui troviamo il Bío Bío e il Maule.
A partire dal 40° parallelo, si trovano numerosi laghi di origine glaciale: Llanquihue, General Carrera e O'Higgins (gli ultimi due condivisi con l'
Argentina).

Clima

A causa dello sviluppo latitudinale e delle differenze altimetriche, il clima soggetto a fortissime variazioni.
Il Cile presenta un'anomalia nell'andamento delle isoterme e delle isoiete, che in certa misura attenua le differenze tra nord e sud.
La corrente di Humboldt tende a livellare le temperatura, specie durante l'
estate australe, ed anche responsabile dell'azione condensatrice dell'umidità portata dai venti marini e della grande aridità che investe il Cile settentrionale.

La piovosità aumenta progressivamente verso sud, nella sezione centrale raggiunge i 500-1.000 mm annui e si manifestano principalmente durante l'inverno australe.
Nella parte centrale si ha un clima di tipo mediterraneo: mite, poco piovoso e adatto all'insediamento.
Il clima del Cile meridionale invece temperato-freddo oceanico, le temperature non arrivano però ai rigori dei climi continentali.
Da nord a sud il limite delle nevi perenni varia in fortissima misura, da 5.000m a meno di 1.000 m. Nella Terra del Fuoco il clima subantartico e i ghiacciai scendono direttamente al mare.

Solo la parte centro-settentrionale del Cile valida la distinzione caratteristica dei territori andini in tierras calientes, tierras templadas e tierras frías.

Temperatura e precipitazioni

Cile
Temperature e precipitazioni mensili

Geografia umana

Popolazione

La popolazione originaria era costituita da Araucani; nelle terre australi vivevano i Chono e i Fuegini.
La resistenza degli Araucani all'invasione spagnola li portò alla quasi completa distruzione, finendo confinati in successivi scontri a sud del fiume Bío Bío; rimasero per un certo periodo isolati, ma ulteriori contatti, introdussero fra le popolazioni malattie ed alcolismo, che li ridussero ulteriormente.
Dei Fuegini non resta quasi pi traccia, gli Araucani sopravvivono solo piccole minoranze, essendo ormai in gran parte mescolati.

Il primo insediamento stabile europeo fu Santiago (1541), che costituì la base per la conquista di tutta la parte centrale del paese.
Il censimento del 1835 registrò 1.000.000 di abitanti, divenuti 2.700.000 alla fine del secolo.
Nei primi decenni del XX secolo, il Cile fu raggiunto da emigranti di diversi paesi europei: tedeschi e scandinavi si stabilirono nelle parte centro-meridionale, italiani in quella centrale.
Nel 1930 la popolazione era di 4.400.000 abitanti; l'immigrazione andò diminuendo, ma l'incremento demografico ha portato la popolazione a 13.000.000.

Oltre i 4/5 della popolazione vivono in città, il resto in villaggi, in estancias di allevamento o haciendas agricole o in piccoli centri minerari.
La maggior parte dei centri si trova sulla costa; a nord Arica e Antofagasta, pi a sud La Serena e Valparaiso, quindi Talcahuano, Valdivia e Puerto Montt.

Densità: 20 per km²

Etnie

Meticci ed europei 90%, amerindi 10%.

Religione

Cattolici (80%), altri o non praticanti 20%.

Geografia politica

Cile
Regioni
RegioneCapoluogoAbitanti
capoluogo
Superficie
km²
AbitantiDensità
Metropolitana Santiago --15.3495.236.321341
Tarapacá Iquique 144.64358.698358.0886
Antofagasta Antofagasta 214.526126.444389.5473
Atacama Copiapó 79.34075.573197.8422
Coquimbo La Serena 113.90540.656486.49312
Valparaíso Valparaíso 288.29416.3961.381.94884
Libertador General Bernardo O'Higgins Rancagua 189.78116.395649.76440
Maule Talca 173.89330.302840.45728
Bío Bío Concepción 303.68036.9291.674.24345
La Araucanía Temuco 239.04831.858795.93225
Los Lagos Puerto Montt 120.34266.997922.54314
Aisén del General Carlos Ibáñez del Campo Coihaique 48.185109.02580.2780,7
Magallanes y Antártica Chilena Punta Arenas 119.692132.034159.8851

Geografia economica

Prodotto Nazionale Lordo: 4.820$ pro capite (43° posto della classifica mondiale).
Bilancia dei pagamenti: -4.062 milioni di $.
Inflazione: 6,1%.
Disoccupazione: 6,00%.

Punti di forza.
È il maggior produttore di rame. Buone le esportazioni di frutta fresca. La qualità del credito giudicata buona. Sviluppo di industrie non tradizionali.

Punti di debolezza.
Dipendenza economica dagli USA. Vulnerabilità dei ricavi dal rame a causa dei bassi prezzi del mercato mondiale. Disoccupazione in crescita.

Il Cile si regge economicamente sull'industria estrattiva, specificatamente sul rame.
Nonostante le ricchezze minerarie e la disponibilità energetica, rimane un paese povero.
Manca una solida industria nazionale; l'agricoltura, stretta tra un latifondo poco sfruttato e un microfondo estremamente suddiviso e quindi poco produttivo, non riesce a soddisfare le necessità alimentare nazionale.

Risorse

Produzione di energia elettrica: 6.000.000 kw.
Pesca: 7.600.000 tonnellate.
Petrolio: 14.697 b/g.
Allevamento: pecore 3,8 milioni, capre 0,74 milioni, bovini 3,8 milioni, suini 1,8 milioni.
Minerali:
rame, nitrato di sodio, ferro, zinco, oro, argento, manganese, zolfo, molibdeno, borace, iodio, cobalto, carbone, petrolio, uranio.

Agricoltura Vite, tabacco, canapa, patate, ortaggi.

Pesca

Risorse minerarie

Industria Lavorazione di rame e altri metalli, acciaierie, tessili, alimentari, chimiche, cartarie, metalmeccaniche, cantieristica navale.

Trasporti

La guida a destra.

Rete stradale: 79.300 km.
Rete autostradale: 3.455 km.
Rete ferroviaria: 2.710 km.
Rete navigabile: 725 km.

Aerporto internazionale: Comodoro Arturo Merino Benitez di Santiago (1.950.000 passeggeri l'anno).

La flotta composta da 469 navi per un totale di 722.000 tsl.

Porti: Valparaiso, Valdivia, Arica, Iquique.

Turismo

1 visitatore l'anno ogni 9 abitanti.

Provenienza: Argentina 55%, Per 11%, Bolivia 5%, Brasile 3%, altri 20%.

Esportazioni

Giappone 16%, USA 15%, Regno Unito 6%, Corea del Sud 6%, Brasile 6%, altri 51%.

Importazioni

USA 23%, Argentina 10%, Brasile 7%, Messico 6%, Giappone 6%, altri 48%.

Cultura

Alfabetizzazione

Tasso di alfabetizzazione: 95%.
Studenti universitari: 367.094.

Istruzione

Obbligo scolastico fino a 13 anni.

Sanità

Sistema sanitario pubblico.

Ambiente

Il 19,0% del territorio protetto (7% parzialmente).

Flora

A nord troviamo aridissime steppe, sostituite da formazioni arbustive xerofile nel centro-nord; nel centro-sud il paesaggio naturale quasi completamento sostituito da colture, pi a sud foreste di faggi e conifere, fino ad arrivare alle tundre della parte estrema.

Fauna

Arte

Il patrimonio architettonico-figurativo cileno limitato e di scarso valore.

Architettura

Del periodo della conquista sono rimaste alcune chiese in stile barocco e pochi edifici civili di stile castigliano o andaluso, mentre sono del tutto irrilevanti i contributi artistici dei secoli precedenti.

Pittura e scultura

Le pitture e sculture fortemente influenzate dal gusto indigeno sono conservate nelle costruzioni religiose delle grandi città. L'emigrazione di alcuni artisti italiano nel 1700 diede un nuovo impulso alle arti figurative, ma i periodi successivi confermarono la tendenza generale dell'arte cilena rimasta ai margini di ogni serio impegno di ricerca figurativa o architettonica.

Letteratura

Le testimonianze di letteratura indigena pre-colombiana sono molto scarse; si può parlare di letteratura cilena solo a partire dal XVI secolo.

Le prime opere furono di conquistatori spagnoli e descrivevano le vicende della lunga guerra contro gli Araucani.
I primi due grandi nomi della letteratura di argomento cilena sono Alonso de Ercilla e Pedro de Oña.
Alonso de Ercilla, di origine spagnola, fu autore del poema epico "Araucana", dove celebra l'eroica resistenza del popolo indigeno alla conquista spagnola.
Pedro de Oña, di nascita cilena, scrisse delle imprese di Hurtado de Mendoza nel poema “Arauco Domado”.
Dominata da una generale superficialità tutta l'opera compresa tra il 1600 e il 1700; solo verso la prima metà del XIX secolo cominciò la rinascita, che trova in S. Sanfuentes la sua pi valida espressione.

Il Romanticismo si afferma compiutamente, avviandosi alla sua dissoluzione nelle prime correnti moderniste e veriste della seconda metà dell'ottocento, rappresentate da E. Lillo, G. Blest Gana, J. J. Vallejo, G. Matta.
Con il modernismo di Magallanes, Moure, Contreras, Urrutia e Pezoa Veliz, si evidenzia la dicotomia propria della letteratura latino-americana: il contrasto tra la tentazione fantastico-decadente e l'impegno sociale derivante dalla povertà delle masse.
Hubertson, Edwards Bello, P. de Rokha, Rojas ed altri sono gli esponenti della seconda tendenza, mentre tra i primi si possono citare M. Serrano, N. Agrellà e V. Huidobro legati ad una produzione fantastica.
Le due grandi figure del novecento cileno sono Gabriela Mistral e Pablo Neruda; la prima fu autrice appassionata di opere poetiche pervase da impetuosa carica sensuale ed emotiva, il secondo può essere considerato il riferimento di tutta la poesia di lingua spagnola del dopoguerra, in una dimensione che può essere offuscata solo dalla figura di Garcia Lorca. Tra le opere di Pablo Neruda, da ricordare sono "Tentativa del hombre infinito", "Carta intima para millones", "Cancion de gesta", "Memorial de Isla Negra".

Poesia

Romanzo

Teatro

Musica

Al pari dell'arte, la musica nazionale non ha raggiunto grandi espressioni. Dopo uno sviluppo in direzione popolareggiante e folcloristica, manifestatosi nel tardo Ottocento, si allineata sulle posizioni della musica moderna occidentale, senza alcun elemento caratterizzante. L'espressione musicale india, legata ai modi pentatonici favorevoli ad una musica contemplativa e nel complesso monotona, non ha saputo fondersi con le tendenze musicali spagnole.

Politica

Il potere legislativo affidato al Congresso composto dalla Camera dei Deputati (120 membri) e dal Senato (46 membri).

Politica interna

Politica estera

Bibliografia

Link

Altre voci



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