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Tinaminae

Tinamini
Regno: Animali
Tipo:Cordati
Classe: Uccelli
Ordine: Tinamiformi
Famiglia: Tinamidi
Sottofamiglia: Tinaminae
Generi e specie

La sottofamiglia dei Tinamini (Tinaminae) appartiene alla famiglia dei Tinamidi ed č composta da 3 generi:

  • Tinamus a cui appartengono 5 specie e 21 sottospecie.
  • Nothocercus a cui appartengono 3 specie e 8 sottospecie.
  • Crypturellus a cui appartengono 21 specie e 67 sottospecie.

Specie e sottospecie estinte in tempi recenti. Nessuna

Table of contents
1 Sistematica
2 Aspetti morfologici
3 Habitat
4 Abitudini Generali
5 Cibo ed Alimentazione
6 Riproduzione
7 Spostamenti
8 Status e conservazione
9 Bibliografia
10 Link

Sistematica

I tinamini sono endemici della Regione neotropicale. Le prime evidenze fossili provengono dalla Patagonia e sono del Miocene (10 milioni di anni fa). I Tinamini (Tinaminae) sono composti da 29 specie.

I Tinamini si trovano al suolo nelle foreste tropicali e subtropicali e sono caratterizzati dall’avere le narici a metĂ  strada del becco o anche piů in basso.

Aspetti morfologici

L’aspetto esteriore dei tinamini ricorda le pernici del Vecchio Mondo ed č da questo che derivano il loro nome, in quanto in colonizzatori spagnoli li chiamarono tinamou (che in spagnolo significa pernice). L’abito apparentemente simile, nei piů visibili tinami delle steppe, aiutarono a promuovere questa idea, ma tutto ciò non ha niente di scientifico, le similitudine sono solamente superficiali, riflettendo solo una convergenza evolutiva.

I tinamini hanno una corporatura molto compatta. Il collo appare lungo e sottile, in quanto coperto da penne molto corte. La testa č piccola e allungata, il becco leggermente incurvato, normalmente stretto e corto.

La coda č molto corta o rudimentale, quando presente, č solitamente coperta interamente dalle copritrici caudali e quindi difficilmente distinguibile da queste. Tutto questo, unito alla grande masse di penne sul dorso, gli danno un forma arrotondata.

Il gran sviluppo di penne sul dorso e sulla parte posteriore sono derivate da un meccanismo anti-predatorio: i membri dei Colombiformi e dei Galliformi, hanno penne del dorso e della parte posteriore che si staccano con grande facilita, cosi che, ai predatori che li attaccano, capitare di ottenere solo una manciata di penne.

Le zampe sono robuste, con tre dita frontali, e con un dito posteriore sollevato all’altezza del tarso oppure completamente assente. I tinami vivono virtualmente tutta la loro vita al suolo. Camminano silenziosamente, fermandosi spesso ad esaminare il terreno, mantenendo a volte tutto il peso del corpo su una sola zampa, preferendo sempre aggirare ogni forma di ostacolo. Sono buoni corridori, quando sono spaventati preferiscono camminare o correre, piuttosto che volare. In molte specie il piumaggio č talmente simile da generare confusione, in questi casi viene utilizzato il colore del tarso per l’identificazione.

Le ali arrotondate, sono piccole rispetto alla taglia, tanto che per loro, il volare, č un’attivitĂ  molto faticosa e che non possono mantenere a lungo. Quando volano, si alzano rapidamente con potenti colpi delle ali, raggiunta l’altezza, si lasciano scivolare, battendo le ali sporadicamente, solo di rado effettuano piccole virate. Prima di atterrare, si solleva leggermente, frenando con alcuni colpi d’ala, portandosi in posizione eretta. A causa della loro coda quasi inesistente, sono impossibilitati a dirigere il volo, che può quindi finire contro un ostacolo, con conseguenze anche fatali. Sono stati trovati uccelli morti per lo scontro contro rami, cassette postali, fili e anche case. Molte specie, quando volano spaventate, emetto un grido rauco. Normalmente volano per una breve distanza, che può essere valutata attorno ai 500m.

Il piumaggio č alquanto sobrio, tendente ad essere striato, barrato o chiazzato di scuro, aiutando l’uccello a nascondersi sul terreno; i colori predominanti sono: bruno scuro, rossiccio, camoscio, giallo o grigio. Le specie della foresta sono piů scure ed a colorazione uniforme, mentre quelle delle aree piů aperte tendono al grigio pallido, ocra o paglia, normalmente macchiettato, barrato o screziato di scuro, specialmente nelle parti superiori.

Il dimorfismo sessuale č presente in alcuni membri del genere Crypturellus; la femmina č piů pesantemente barrata e brillante rispetto ai maschi. Altrimenti i sessi sono simili, con l’eccezione della grandezza, piů rilevante nelle femmine che nei maschi.

La struttura microscopica delle penne dei tinami differisce da quella di tutti gli altri uccelli; le barbule sono unite fra loro solidamente , anziché agganciate fra loro. Si conosce poco a riguardo della muta in questa sottofamiglia.

I maschi hanno un pene con una forma a cavatappi molto simile agli emipeni di certi rettili (Squamati), senza la caratteristica biforcazione. Le femmine hanno un piccolo organo fallico nella cloaca, questo permette una facile identificazione del sesso, specialmente durante la stagione riproduttiva, quando questi organi sono piů grandi.

Habitat

Distribuzione della sottofamiglia dei Tinamini

I tinamini sono una sottofamiglia esclusiva della regione neotropicale e raggiungono la maggiore differenziazione nell’America meridionale, specialmente nel bacino dell’Amazzonia. La sottofamiglia raggiunge il Tropico del Cancro nel Messico nord-occidentale, estendendosi fino alla parte settentrionale della Patagonia.

I tinamini sono gli abitatori del terreno per eccellenza, con ampia distribuzione, grande differenziazione e completa adattabilitĂ  agli habitat.

Abitudini Generali

I tinamini sono generalmente timidi ed elusivi. Quanto avvertono un pericolo, si immobilizzano immediatamente, acquattato, con il collo alzato. Se il pericolo si avvicina, fugge e piů raramente si invola. Si allontana così dalla zona pericolosa, andando a ripararsi in un luogo che lo nasconda, come un arbusto o nell’erba alta e densa. Quando si trovano in spazi completamente aperti, possono andare a rifugiari in buchi o tane fatte da altri animali.

Cibo ed Alimentazione

La conquista virtuale della regione Neotropicale da parte dei tinami č fortemente dovuta alle loro abitudini alimentari. La loro dieta alimentare č molto variabile ed opportunista, anche se studi dettagliati e completi sono stati compiuti solo su poche specie rispetto all’alto numero esistente. Si č riscontrato che quasi tutte le specie hanno una dieta mista, composta da materia vegetale e piccoli animali, particolarmente invertebrati.

I tinamini si nutrono di grandi quantitĂ  di frutti.

Riproduzione

Ci sono molte differenze riproduttive tra le specie e a volte anche all’interno della stessa specie. Regole generale sono la simultanea poliginia dei maschi e poliandria delle femmine. L’incubazione č compito del maschio, così come la cura della prole, senza aiuti da parte delle femmine.

Il periodo riproduttivo varia secondo la specie. Nelle specie che abitano in foreste con piccole variazioni stagionali, la riproduzione può avvenire in ogni periodo dell’anno, pur essendoci periodi piů favorevoli. Al contrario, gli abitatori di zone soggette a marcata stagionalitĂ , i periodi riproduttivi sono molto ristretti.

Spostamenti

A causa del loro stile di vita terrestre e alla loro scarsa capacitĂ  di volo, i tinami sono sedentari. Le specie le forestali fanno piccolissimi spostamenti, quando le condizioni climatiche lo richiedono, a causa dei terreni che possono essere alluvionati. Gli abitatori della puna possono scendere piů a valle, quando le condizioni del tempo si fanno piů estreme (per esempio a causa della neve). Le specie che vivono nelle aree aperte mantengono un territorio durante la stagione produttiva, ma al termine di questa si riuniscono in piccoli gruppi, abbandonando i territori di nidificazione.

Status e conservazione

Lo status delle specie di questa sottofamiglia č difficilissimo da determinare, in quanto ci sono molte regioni difficilmente raggiungibili e che hanno quindi una relativamente piccola attenzione da parte degli ornitologi. Oltretutto alcuni di questi habitat sono molto chiusi, coperti da denso fogliame e talvolta paludose.

Immense aree di foresta vengono distrutte nella zona neotropicale, sia per commercializzare il legname, che per creare nuovi pascoli o nuovi campi agricoli, che sono comunque produttivi per pochissimi anni, a causa della povertĂ  del suolo. Così le specie che rischiano di piů sono quelle forestali, incapaci di adattarsi alla nuova situazione, non sopravvivono e scompaiono.

Molte specie sono presenti in aree molto ristrette, questo comporta una maggiore vulnerabilitĂ , come accade per il tinamo Magdalena (Crypturellus erythropus saltuarius) che č stata scoperto nella valle Magdalena, al nord della Colombia, nel 1943, ma che da allora non č stato piů rivisto.

Alcune specie minacciate per la distruzione del loro habitat sono: Nothoprocta kalinowskii, Nothoprocta taczanowskii, Nothura minor, Tinamus osgoodi, Crypturellus noctivagus, Crypturellus ptaritepui.

Altro problema, che colpisce soprattutto le specie medio-grandi, č prodotto dalla caccia sportiva, con cani e fucili. I cani ritrovano facilmente gli animali nelle aree aperte, e, vista la loro difficoltĂ  a volare, sono facilmente catturabili. Questo tipo di caccia č frequente nelle pianure di Brasile, Uruguay, Paraguay, Argentina e Cile e nelle zone montane di Ecuador, Perů e Bolivia.

L’Argentina esporta grandi quantità di uccelli congelati negli USA sotto il nome di “South American partridges” (pernici sudamericane), queste esportazioni stanno provocando forti critiche da parte di associazioni ambientaliste statunitensi, che ne chiedono l’immediata proibizione.

Bibliografia

Link


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